"Parteciperò con grande emozione all’iniziativa che si terrà venerdì 13 settembre (ore 21) al Teatro Marilena Pesaresi a San Lorenzo in Correggiano, dove nel contesto della festa parrocchiale sarà messo in scena il monologo dialettale 'Sitembre de’44', opera di Mauro Vanucci. Questo appuntamento, che si inserisce nel più ampio programma delle celebrazioni per l’80esimo anniversario della Liberazione di Rimini, non è solo un’occasione culturale, ma una tappa fondamentale nel percorso di riflessione e memoria storica che la nostra città si impegna da sempre a portare avanti. Le celebrazioni della Liberazione non devono essere considerate semplici rituali o esercizi retorici fine a sè stessi: sono momenti di forte intensità, di raccolta, che ci ricordano la sofferenza e il sacrificio di chi ha lottato per un mondo libero. E ci ricordano, allo stesso tempo, l’orrore delle guerre, che portano a morte, povertà, dolore, disperazione. La memoria di quei giorni difficili, quando il fronte attraversò il nostro territorio, ci deve guidare, oggi più che mai, come monito per costruire un futuro di pace, soprattutto oggi, in cui il valore dell’armonica convivenza tra popoli è messo alla prova dalle bombe e dalle costanti tensioni. Lo spettacolo 'Sitembre de’44' di Mauro Vanucci ha la capacità di farci rivivere quei giorni drammatici attraverso una narrazione che intreccia con grande maestria gli eventi bellici con la vita familiare dell’autore, trasportando il pubblico in un tempo in cui le storie personali si sovrapponevano tragicamente alla grande storia. È un'opera che ci colpisce nel profondo, perché ci ricorda che dietro ogni battaglia, ogni fronte, si celano vite, persone, famiglie che hanno pagato il prezzo più alto. Il fatto che questo monologo venga presentato proprio a San Lorenzo in Correggiano, a 80 anni esatti da quegli eventi, rende questa serata ancora più significativa e toccante. In questa occasione sarà anche presentata la ristampa del volume 'Fronte di sangue sulla collina', scritto da Amedeo Montemaggi, racconti di vita quotidiana che ci svelano il vero volto della guerra. Sono storie che non dobbiamo dimenticare, soprattutto ora che molti dei protagonisti non sono più con noi: è un dovere che dobbiamo assumere come comunità. La serata di venerdì, quindi, non è soltanto un evento nel segno del ricordo, un omaggio al passato: è un momento di riflessione profonda, un’occasione che di inserisce in un più ampio percorso istituzionale di iniziative con il quale ribadiamo che la libertà e la pace sono beni preziosi, da difendere ogni giorno con l’impegno."