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Cronaca 17:51 | 11/03/2021 - Rimini

A "Discovolante" si parla di turismo: chi piange e chi spera

Il turismo che fatica a decollare e i ristoranti ancora chiusi sono stati al centro della seconda puntata di “Discovolante”, trasmissione in onda giovedì alle 22 su Rete 8 Vga Telerimini CH 86 del DTT. Uno spaccato fedele di come il Covid stia pesantemente condizionando la nostra vita. La montagna si lecca le ferite. In Trentino gli imprenditori sono ancora in attesa dei ristori. A farsene portavoce è stato Cristian Gasperi, direttore generale Funivie Folgarida Marilleva. “Un inverno di continui rinvii – ha detto Gasperi – nonostante ci fossimo allineati ad ogni disposizione. Tutto inutile”. Così la stagione di fatto è saltata. Con pesantissimi contraccolpi a livello economico. Ora si guarda all'estate. Ma resta una pesante frustrazione negli operatori, ha confessato Gasperi. Che dovranno comunque reagire ad una stagione mai decollata. Chi piange e chi spera. Anche in Riviera l'umore non è particolarmente alto. Saltata la Pasqua, c'è fiducia in un'estate che perlomeno riporti sulle nostre spiagge i turisti italiani. “Siamo pronti – ha argomentato Mauro Vanni, presidente Bagnini Rimini sud – stiamo lavorando per rendere quanto più sicura la permanenza dei nostri ospiti”. Sulla stessa linea i colleghi riccionesi. “Siamo fiduciosi di fare la stagione – ha aggiunto Diego Casadei, presidente balneari Oasi dell'Emilia-Romagna – l'arrivo dei vaccini ci darà sicuramente una bella mano. E comunque abbracciando il periodo caldo speriamo che la forza del virus rallenti”.

Alle preoccupazioni degli operatori turistici balneari e della montagna, si aggiungono quelle dei ristoratori. Gaetano Callà Vice Presidente Fipe Confcommercio dell’Emilia Romagna ha ribadito che la prolungata chiusura dei ristoranti sta mettendo a rischio molte attività. Alcune delle quali anche sul territorio riminese, non riuscendo a far fronte ai mancati guadagni in questo periodo, sono stati costretti ad abbassare le saracinesche per sempre. “La situazione continua ad essere molto seria - ha spiegato Callà - il Governo si metta una mano sulla coscienza, così non si può andare avanti, è una mancanza di rispetto per tutto il settore”.