Rimini, l’Emilia-Romagna, l’Italia è ripartita. Ma, come? E come sarà l’impresa dopo il Covid-19? Disegnare scenari è difficile perché la situazione si modifica continuamente, ma si tratta di un tema fondamentale che va affrontato. A prenderlo di petto, in alcuni suoi risvolti fondamentali, è l’Ordine dei Commercialisti di Rimini unitamente all’Associazione Dottori Commercialisti di Rimini (AIDC): insieme hanno organizzano un seminario on line spalmato in un poker di giornate, la cui conclusione è in programma venerdì 12 giugno, dalle ore 15 alle 18,30.
“Dal codice della crisi aziendale al codice della pandemia. La ristrutturazione dell’impresa al tempo del coronavirus”, questo il titolo del seminario (che dà diritto a 4 crediti formativi per ciascuna giornata): è necessaria l’iscrizione obbligatoria su www.orientamenti.org e un contributo di 40 euro, una parte del quale sarà devoluto per iniziative di beneficenza, in particolare al centro missionario ‘Daniele Comboni’ di Riccione, e alle opere di solidarietà e promozione umana seguite da padre Bernardo Coccia.
“Dopo aver preso atto che la pandemia ha evidenziato la fragilità del sistema consumistico - spiega il presidente dell’Associazione dottori commercialisti di Rimini e consigliere dell’Ordine dei dottori commercialisti di Rimini, Giancarlo Ferrucini che coordinerà il seminario di studi - occorre valutare come contenere gli eccessi che tale sistema ha provocato nella società, cercando di proporre un sistema che eviti di commettere tutti gli errori precedenti”.
Nel corso del seminario si è discusso di un nuovo stile di vita con il rispetto di valori, la solidarietà e la sostenibilità ad esempio, con il fine di disintossicarsi dall’euforia tecnologica, dall’emergenza climatica, dall’iperturismo.
Tre le problematiche affrontate da altrettanti distinti gruppi di relatori: quella etica; quella giuridica e la problematica economica.
Se il Coronavirus ha messo in luce l’impreparazione dell’organizzazione umana (dall’ambiente alla medicina, dall’economia al diritto) di fronte ad un evento del genere, la pandemia ha creato un danno economico, con aziende senza produzione per tre mesi e non attrezzate anche per black-out brevi.
L’ingresso di liquidità da parte di Stato e banche può tamponare le falle nel breve periodo, ma la questione vera è ripensare la natura stessa dell’azienda, del lavoro, dell’organizzazione umana.
L’ultima giornata del convegno affronterà in particolare questo aspetto, la correlazione tra economia, ambiente, solidarietà e sussidiarietà, e l’aspirazione di ogni uomo alla felicità.
Dopo i Saluti di Fabio Ronci, vice presidente Banca Popolare Valconca, e l’Introduzione di Maria Silvia Giorgi, consigliere di Cassazione, interverranno:
Nevio Genghini, docente Storia della Filosofia Issr “A. Marvelli”
Maurizio Mussoni, docente Teologia Morale Sociale Issr “A. Marvelli”
Anna Montini, assessore all’Ambiente Comune di Rimini
Giorgio Luchetta, vice presidente Ordine Nazionale Dottori Commercialisti
Nelle loro relazioni, gli esperti chiamati in causa, terranno in considerazione le problematiche etiche, soprattutto l’importanza del lavoro, il rischio di infiltrazioni malavitose (proprio sull’attenzione al dopo Coronavirus sono intervenuti il Prefetto di Rimini dott.ssa Alessandra Camporota e il Procuratore Capo della Repubblica di Rimini, Elisabetta Melotti, che mettono in guardia sul rischio di infiltrazioni di organizzazioni criminali), con un’attenzione al terzo settore e a nuovi modelli di città.
“Dal codice della crisi aziendale al codice della pandemia. La ristrutturazione dell’impresa al tempo del coronavirus” si propone l’obiettivo di predisporre nuove soluzioni giuridiche, segnatamente alle crisi aziendali e alle procedure fallimentari, mentre dal punto di vista economico avanza proposte di nuove soluzioni finanziarie e strutturali, tese alla soluzione dei diffusi problemi relativi alla mancanza di liquidità e ad una nuova organizzazione aziendale e sociale.