Che Rimini abbia cambiato negli ultimi anni il suo profilo verde è cosa certa, ed è da questa convinzione che nasce l’esigenza di una strategia di verifica e indirizzo della sua continua evoluzione che riguarda molteplici aspetti: dall’emergenza climatica, alle opportunità economiche e occupazionali connesse, alla qualità della vita.
I soli paesaggi rurali, che ricoprono il 33% del territorio italiano, se adeguatamente gestiti, possono avere un ruolo chiave nella tutela della salute alimentare, della biodiversità, nel garantire servizi ecosistemici (aria e acqua pulite, suolo fertile), nella difesa del territorio dal dissesto idrogeologico e nel trasferimento di saperi culturali e sociali; ma è nelle città, dove si concentra il 50% della popolazione mondiale e si emettono il 70% delle emissioni climalteranti, che gli effetti delle emergenze climatiche e sociali si percepiscono con maggior evidenza.
È quindi nei paesaggi che abitiamo quotidianamente che deve avvenire la gestione del cambiamento, con criteri di adattamento all’emergenza climatica in corso, attraverso opportune strategie, finalizzate al benessere collettivo, che permettano il miglioramento della qualità del nostro habitat e del rapporto fra natura e azioni umane.
Per attuare una pianificazione strategica del verde urbano in un’ottica di riqualificazione territoriale e di miglioramento della gestione è necessario partire dalla valutazione del patrimonio pubblico esistente, del contesto e delle risorse presenti sul territorio per poi proseguire con la redazione del «Piano del verde».
Il Piano del verde rappresenta lo strumento necessario integrativo della pianificazione urbanistica generale, che stabilisce, in base alle priorità determinate dalle esigenze del territorio, gli obiettivi previsti in termini di miglioramento dei servizi ecosistemici, gli interventi di sviluppo e valorizzazione del verde urbano e periurbano a lungo termine, le risorse economiche da impegnare e le modalità di monitoraggio degli obiettivi raggiunti e di coinvolgimento delle comunità locali”.
Inoltre, il Piano del Verde servirà a delineare strategie in grado di portare un contributo al raggiungimento di alcuni importanti obiettivi per lo sviluppo sostenibile prefissati dell’Agenda 2030 coordinata dall’ONU.
“Il tema delle infrastrutture verdi urbane - commenta l’Assessora all’ambiente Anna Montini - deve essere affrontato in modo organico e le amministrazioni comunali devono poter contare su analisi scientifiche e strumenti tecnici idonei per una corretta pianificazione e gestione degli spazi verdi. Il “Piano del verde” del Comune di Rimini nasce proprio per rispondere all’esigenza di avere uno strumento strategico che guidi le scelte dell’Amministrazione in materia di verde pubblico, definendo i principi e i criteri. Il percorso, volontario e integrativo della pianificazione urbanistica, non prende avvio oggi, ma ha avuto importanti premesse, a partire dal prezioso progetto europeo Life Urbangreen, che ha visto un’approfondita analisi su un campione di 26.600 alberi a Rimini, per mettere a punto una piattaforma tecnologica innovativa che migliori la gestione delle aree verdi e renda più efficienti le azioni di adattamento e mitigazione in relazione agli effetti del cambiamento climatico”.
Aggiunge la dirigente Chiara Fravisini: “il Piano del Verde è uno dei principali obiettivi dell’Amministrazione comunale per l’attuazione di un nuovo modello di pianificazione e progettazione urbana, più attenta alla mitigazione e all’adattamento in rispetto ai fenomeni sempre più evidenti del cambiamento climatico. Il Piano del Verde, strumento strategico di cui il Comune di Rimini si doterà, consentirà di determinare un programma organico di interventi per lo sviluppo quantitativo e qualitativo del Verde urbano, oltre che per la sua manutenzione e gestione, in relazione agli obiettivi strategici a livello nazionale e alle specifiche esigenze dell’area urbana e del territorio, compatibilmente con le caratteristiche ambientali, storico-culturali e paesaggistiche dei luoghi, e allo stesso tempo in dialogo con gli altri strumenti di pianificazione e gestione del territorio”.
Partendo dalla valutazione del patrimonio verde pubblico esistente e delle sue relazioni sistemiche con il verde privato, del contesto e delle risorse presenti sul territorio, il Piano del Verde diviene il fondamento indispensabile su cui pianificare la strategia di riqualificazione e di riassetto territoriale e su cui modulare la gestione di tutto il sistema, con l’obiettivo di favorire una pianificazione urbana consapevole e sostenibile.
La valutazione dei risultati elaborati dal programma LifeUrbangreen “Innovative technological platform to improve management of green areas for better climate adaptation in urban areas”, che ha visto il coinvolgimento di Anthea come partner del progetto internazionale e che risponde alla richiesta di contribuire allo sviluppo e all’attuazione della politica dell’Unione relativa ai mutamenti del clima, in particolare fornendo una piattaforma integrata per la gestione del verde urbano come strumento efficace per far fronte ai cambiamenti climatici, rappresentano la partenza per la programmazione della futura arboricoltura urbana.
Il tavolo scientifico di esperti coordinato da Pampa Studio e da Anthea si soffermerà sui seguenti temi di approfondimento specialistici:
- Strategie per la qualità urbana ed ecologico-ambientale e per l’incremento dei benefici
ecosistemici tramite l’utilizzo di buone pratiche e di soluzioni basate sulla natura (NbS),
- Città, paesaggio e infrastruttura verde,
- Arboricoltura urbana, gestione del patrimonio arboreo,
- Ecologia del paesaggio, reti ecologiche, forestazione periurbana,
- Percorsi partecipativi, comunicazione, mobilità sostenibile, accessibilità,
verde di prossimità, aspetti socio-culturali-economici
- Analisi per la valutazione e la riduzione dell’isola di calore con l’obiettivo di migliorare
la qualità urbana e il microclima,
- Infrastrutture verdi e blu per una città resiliente, riduzione del rischio idraulico,
sistemi di drenaggio sostenibile, soluzioni per il recupero e risparmio idrico,
- Agricoltura urbana e periurbana,
- Biodiversità, corridoi ecologici, dinamiche dei popolamenti faunistici
- Paesaggi per le energie rinnovabili.
Spiega Filippo Piva di Pampa studio: “Partendo dall’analisi delle dotazioni esistenti dell’infrastruttura verde pubblica e privata e attraverso un confronto con le domande e le necessità che scaturiscono dal territorio, dalla città e dalle comunità che li abitano, con il Piano del Verde ci si pone l’ambizioso obiettivo di raggiungere la pianificazione di una visione integrata, resiliente, sostenibile ed ecosistemica per il futuro. Si tratta di sviluppare una strategia dell’abitare che riesca a coniugare la cura dei luoghi, degli ecosistemi e delle persone, attraverso azioni e processi virtuosi che contribuiscano al benessere collettivo.”