Alle ore 16 circa di ieri, due equipaggi di volante sono intervenuti presso l’abitazione di due coniugi in quanto la donna, una 36enne tarantina, aveva richiesto l’intervento per i maltrattamenti che da tempo subiva da parte del marito. La stessa, preso coraggio dalla presenza degli Agenti, si abbandonava con gli stessi ad uno sfogo, raccontando di aver avuto l’ennesima lite con il marito K.M., trentasettenne tunisino, passata alle vie di fatto. Il diverbio era scaturito dalle continue richieste dell’uomo di denaro per il soddisfacimento delle esigenze personali, situazione che la faceva sentire una schiava economica. Lo straniero, appena ha intuito che la moglie, esasperata dalle continue richieste, avrebbe contattato le Forze dell’Ordine, era stata minacciata con la frase: “STAI ATTENTA, NON HO NULLA DA PERDERE, TI BRUCIO VIVA”, La donna dichiarava di temere per la propria incolumità, per via della personalità dell’uomo, pur non volendo ricorrere ad un “centro antiviolenze”, manifestando la volontà di rimanere da sola nel proprio domicilio.
Gli Agenti appuravano che il K.M., oltre ad essere un abituale consumatore di sostanze stupefacenti, era anche dedito allo spaccio delle stesse, nascondendole all’interno dell’appartamento o nelle vicinanze. Vista la situazione veniva effettuata una perquisizione personale con l’ausilio di personale cinofilo della Polizia Locale e con il cane Iago. Nascosta in una lavatrice collocata nel giardino dell’appartamento, venivano rinvenuti diversi grammi di sostanza stupefacente che successivamente dall’esame narcotest risultava essere marijuana. Da ulteriori accertamenti nel telefono cellulare di proprietà dell’uomo, emergevano nella chat WhatsApp, vari messaggi da diversi contatti riconducibili ad una attività di spaccio di sostanze stupefacenti, inoltre venivano rinvenuti nr. 2 coltellini multiuso, un rotolo di pellicola in alluminio ed uno in cellophane, materiale utile al confezionamento degli stupefacenti. Le vessazioni del tunisino nei confronti della moglie non sono cessate nemmeno quando l’uomo è stato fatto salire a bordo dell’auto di servizio, momenti nei quali l’uomo mimava con le mani il gesto del taglio della gola, proferendo anche la frase: “QUANDO TORNO TI AMMAZZO”.
Considerata la pericolosità dello stesso, appurato che lo scorso aprile, personale dei Carabinieri aveva effettuato un intervento per fatti analoghi presso tale abitazione, il PM di turno, disponeva l’accompagnamento in carcere, in attesa del giudizio di convalida.
La donna veniva accompagnata presso gli Uffici della Squadra Mobile, dove provvedeva a sporgere denuncia/querela per il reato di maltrattamenti. Nel contempo gli equipaggi di volante raccoglievano le testimonianze dei vicini i quali confermavano le continue vessazioni ed ingiurie che da tempo la giovane era costretta a subire e le innumerevoli richieste della donna al marito di andarsene dall’abitazione senza farle ulteriore male rispetto a quello già patito.
Per tutto quanto emerso l’uomo veniva tratto in arresto per il reato di maltrattamenti e detenzione di droga ai fini di spaccio e accompagnato questa mattina presso la casa circondariale