Dal Corriere della Sera/Corriere di Bologna online. Le dighe della Romagna sono state trasformate in un presidio di sicurezza per scongiurare i danni delle piene dei fiumi nelle fasi più critiche dell’emergenza maltempo. In particolare il bacino di Ridracoli, nel Forlivese, tra i più grandi del Paese, ma anche la più piccola diga del fiume Conca, nel Riminese dove nella tarda serata di lunedì 15 maggio e le prime ore della mattina di martedì 16, è stato ultimato dai tecnici lo sversamento delle acque. In particolare il livello dell’acqua è stato abbassato di ben 60 centimetri a Ridracoli – dove alla luce delle perturbazioni in corso la diga non era in grado di trattenere ulteriori volumi di acqua - e 30 centimetri per quel che riguarda la diga del fiume Conca. Lo scarico dell'acqua
A Ridracoli si tratta di una procedura inusuale. «Abbiamo attivato lo scarico di acqua – spiega il presidente di Romagna Acqua la società di gestione del sito Tonino Bernabè – non tanto per la sicurezza della diga che non ci preoccupa ma per laminare la piena del fiume Bidente (il fiume che la alimenta, ndr). L’azione è stata decisa di concerto con il presidente della Provincia di Forlì Cesena Enzo Lattuca e con l’assessore Regionale all’ambiente Irene Priolo». La diga ha rilasciato sedici metri cubi d’acqua per un totale di 700mila metri cubi d’acqua a fronte dei trentatré milioni che può contenere al massimo delle sue capacità. In sintesi l’acqua lascerà spazio ad altra acqua che senza Ridracoli avrebbe inondato le zone circostanti. «In questo modo la diga potrà raccogliere l’acqua piovana che si accumulerà in queste ore e la piena del fiume sarà trattenuta a monte».
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