“Con stupore apprendiamo che nei giorni scorsi l'operatore Wind Tre ha provveduto all'accensione dell'antenna di telefonia mobile di piazza Risorgimento.
Ciò a dispetto della sospensiva che il Comune di Morciano di Romagna - con il ricorso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - aveva determinato”.
Lo afferma il vicesindaco e assessore al Bilancio e alla Qualità Urbana di Morciano, Andrea Agostini.
“Un comportamento estremamente grave, quello dell'Unione, che da un lato, sembra non tenere conto delle norme vigenti non sospendendo i propri atti quando necessario mentre dall'altro lato appare lesivo del proprio ruolo poiché avrebbe dovuto conciliare gli interessi pubblici con quelli privati.
Abbiamo ricevuto la comunicazione dell'avvenuta accensione da WindTre: ciò appare dovuto al fatto che l'Unione, responsabile del procedimento, non abbia comunicato all'operatore la sospensione del proprio atto autorizzativo nonostante la chiara indicazione di legge che prevede la sospensione del procedimento impugnato sino a decisione dalla Presidenza del Consiglio”
Per capire a pieno la vicenda è utile ripercorrere le diverse tappe dei mesi scorsi.
“Il Comune di Morciano aveva formalmente espresso il proprio dissenso sotto il profilo urbanistico ed edilizio una prima volta in data 2.7.2019 e riconfermato in data 18.3.2020. Il 23 marzo, in piena emergenza Covid-19, nonostante il parere contrario del Comune per i motivi urbanistici ed edilizi, la società WindTre ha ottenuto, dai competenti uffici della Unione della Valconca, l'autorizzazione al montaggio dell'antenna.
L'autorizzazione avviene in quanto gli enti deputati al controllo ambientale e sanitario (Arpaer ed Ausl) hanno dato il loro parere favorevole. Il Comune di Morciano decide quindi di presentare ricorso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ribadendo ancora una volta in quella sede la propria posizione, ovvero che l'antenna lede la qualità urbanistica di una piazza risalente ai primi del Novecento. A questo punto, a fronte del regime di sospensiva disposto dalla legge in attesa delle decisioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sarebbe stato normale attendersi che l'Unione agisse di conseguenza, comunicando la decisione all'operatore di telefonia mobile e pretendendo la sospendere dei lavori e relativa attivazione. Cosa che non sembra sia avvenuta”.
Il sindaco Giorgio Ciotti, “di fronte a una così grave irritualità amministrativa di un ente pubblico dalla stessa partecipata, si prepara dunque ad impugnare l'atto autorizzativo di fronte al Tar dell'Emilia – Romagna. Allo stesso tempo il Comune “chiederà al comitato di cittadini morcianesi che si è costituito contro l'installazione dell'antenna di concordare le modalità per procedere speditamente con un ricorso al tribunale amministrativo regionale”. Il Comune ha altresì ordinato la sospensione di qualsiasi attività in quanto non in presenza di titolo autorizzativo, oggi sospeso.
Cronaca
12:54 - Romagna