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Cronaca 09:11 | 20/12/2023 - Rimini

Artisti contro le pale eoliche in Valmarecchia. Successo per l'asta delle loro opere

Bellezza del paesaggio e arte a braccetto per la salvaguardia del territorio della Valmarecchia: con questo filo conduttore, domenica scorsa (17 dicembre), alla galleria Primo Piano di Rimini, s'è tenuta un'asta di dipinti organizzata dalle varie realtà associative che, da tempo, si battono contro le gigantesche pale eoliche che andranno a impattare su Casteldelci, Pennabilli e su altri comuni della Valmarecchia. 

«Domenica abbiamo vissuto un momento importante. – spiegano dal comitato Crinali bene comune, in prima fila nella battaglia – La partecipazione è stata molto significativa, a partire dal momento di condivisione sulla situazione e sul pericolo che aleggia sull’Alta Valmarecchia e in Valtiberina e fino alla successiva asta, che ha permesso un incasso notevole

All'asta c'erano opere di vari artisti, tutte donate con la finalità di raccogliere fondi da destinare alle attività in difesa dagli attacchi speculativi dell’industria eolica. 

Il comitato ringrazia innanzitutto i donatori Lucia Baldini, Claudio Ballestracci, Maurizio Battaglia, Alessia Campana, Stefano Campana, Meris Cenni, Vittorio D'Augusta, Anna Maria Del Bianco, Massimiliano Fabbri, Sabrina Foschini, Federico Guerri, Stefano Lombardelli, Stefano Mina, Massimo Modula, Enrico Nanni, Luca Piovaccari, Franco Pozzi, Psicocromatici, Massimo Pulini, Gloria Salvatori, Carmine Stellaccio. 

A questi, aggiungono tutti coloro che hanno reso possibile l'evento: i proprietari della galleria Primo Piano, Sabrina Foschini per l’ideazione e la concretizzazione del progetto insieme a Franco Pozzi, Alessandro Giovanardi per la maestria con cui ha vestito i panni del banditore d'asta. 

Il contesto

Negli ultimi mesi sono stati presentati 9 progetti per un totale di 52 aerogeneratori alti 180-200 metri in aree ad alto rischio idrogeologico, con abbattimento di ettari di bosco e impatti irreversibili su aree naturali protette. "Esiste, purtroppo,- si legge in una nota -  la possibilità concreta che questi impianti siano autorizzati. Ma il paesaggio, una volta deturpato, non può essere risarcito. Per questo è stata attivata una raccolta fondi che, attraverso l’associazione Italia Nostra serviranno per coprire i costi di eventuali azioni legali e ricorsi al TAR. Sacrificare paesaggio e territori per salvare l'ambiente non è una soluzione accettabile"