Tanto tuonò che... piovve. Nel vero senso della parola. Stefano Benaglia scrive ancora al suo diario e rende pubblica 'ennesima denuncia, stavolta con l'aggravante che tutto quello che è accaduto era stato da lui anticipato. Ma, come si suol dire, non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire.
"Caro Diario - scrive Benaglia - ti ricordi cosa ti scrivevo il 15 di novembre? Che le caditoie del lungomare erano piene e se avesse piovuto molto ci saremmo allagati. Oggi, in maniera quasi inaspettata per questa stagione, ha piovuto molto e guarda un po’ ci siamo allagati, con i pedoni che hanno dovuto affrontare una palude urbana. Va bene che adesso la politica la fai da New York con qualche video su Instagram, però magari far pulire le caditoie prima dell’inverno è cosa quasi banale. Invece di parlare di progetti faraonici che nel frattempo sono invecchiati male, sarebbe bene tornare all’ABC della politica di territorio: le buche, gli scarichi, il benessere dei cittadini e delle imprese.
La manutenzione di questo bellissimo lungomare è un tema che prima o poi dovrà essere affrontato in maniera politica, seria andando oltre agli slogan. Perché già oggi appare vecchio e incompiuto, con la crescente paura che sia l’ennesima occasione mancata. Forse chiedo troppo - conclude Benaglia con un non so che che tira le orwecchie agli inquilini di Palazzo Garampi - ma basterebbe ogni tanto sentire la gente di cosa ha bisogno e magari pulire la sabbia dalle caditoie".
Stefano Benaglia