Sport e Salute tarda ad elargire le indennità che spettano ai lavoratori sportivi, fermi durante la pandemia Covid. Ad intervenire sulla questione è Luca Campisi Portavoce del Popolo della Famiglia di Riccione: “E' vergognoso che a distanza di un anno e più - dice Campisi - i lavoratori sportivi non abbiano preso un euro dei soldi che spettano loro di diritto. Persone che hanno da pagare affitti, mutui, bollette e che hanno figli a carico. Nel frattempo Giovanni Malagò, presidente del Coni ha deciso di creare una società tutta sua, però pubblica e cioè finanziata con i soldi dei contribuenti. Denaro pubblico che si trova difficoltà a distribuire ai lavoratori attraverso gli indennizzi Covid che, come detto, spettano di diritto. Sport e Salute è oltre un anno che si occupa dell’indennità ai collaboratori sportivi, sono lenti, stanchi e soprattutto non sembrano avere a cuore le sorti dei collaboratori sportivi che sono veramente stufi. Stanchi della loro inutile burocrazia, che cerca di bloccare, per esempio, le autocertificazioni in cui i collaboratori hanno corretto un errore fatto da Sport e Salute stessa. Sono venuto a sapere grazie a OSR ( Operatori Sportivi Riuniti ) e del Presidente Maurizio Noli, che, in queste ultime ore, si stava consumando la beffa “se così la vogliamo chiamare” ai danni di questa categoria. Sport e Salute stava per essere costretta a riconsegnare tutti i soldi al Governo. Beffa che solo grazie all’intervento di OSR si è riusciti ad evitare, facendo spostare il termine al 15 ottobre. Ci chiediamo come sia possibile, per una Società avente come azionista unico appunto il MEF, non essere in grado di gestire in modo corretto 5415 istanze ancora inevase. Chiediamo - conclude Campisi - per l’ennesima volta che vengano immediatamente elargite le indennità ai collaboratori sportivi che da oltre un anno vivono in condizioni economiche precarie data dall’incompetenza di certi enti “.
Cronaca
20:05 - Romagna