Dall’inglese al polacco, dal francese al portoghese, passando per sloveno, tedesco e ovviamente l’italiano, sono dieci le lingue in cui sarà possibile consultare le attuali 3.500 pubblicazioni contenute in GEL, database sull’educazione globale, natio nell’ambito delle attività della cattedra Unesco su educazione alla cittadinanza globale, assegnata all’Università di Bologna e con sede a Rimini. Un Campus, quello riminese, che si caratterizza come quello a più forte vocazione internazionale, con il 20% circa di studenti provenienti da paesi stranieri.
Ieri pomeriggio la presentazione presso la sala Holden della Biblioteca Gambalunga di Rimini, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Massimiliano Tarozzi, titolare della cattedra Unesco e direttore scientifico del database, la presidente del Campus unibo di Rimini, Alessia Mariotti. A introdurre l’incontro, per il Comune di Rimini, era presente la vicesindaca con delega all’università, Chiara Bellini, che ha sottolineato “l’orgoglio per Rimini di ospitare un database che rispecchia la vocazione internazionale della città. La Gambalunga ne è da sempre una testimone privilegiata, visto che ospita un fondo Oriente asiatico con circa 500 volumi, di cui uno dei più antichi è datato 1.762 . Dall’approccio pioneristico di quei tempi, dove gli studi si accompagnavano all’attività missionaria di evangelizzazione, quell’attitudine si è poi evoluta fino all’attuale cattedra Unesco sulla cittadinanza globale. In una cultura permeata ancora di eurocentrismo è importante partire dalla scuola per lo sviluppo di una società che dovrà sempre di più confrontarsi con altre culture, anche alla luce dei dati sul calo demografico del nostro paese”.
Il database raccoglie pubblicazioni nell’ambito dell’Educazione alla Cittadinanza globale. L’archivio, sviluppato in seguito all’evolversi del Multilingual Global Education Digest, fornisce una bibliografia ragionata di materiali accademici e di ricerca relativi al campo dell'educazione globale, come definito nella Dichiarazione di Maastricht Global Education (2002).
Oltre a libri e articoli la presenza di policy report, manuali didattici e materiale grigio in diverse lingue costituisce elemento di innovazione che rende questo uno strumento estremamente utile non solo agli studiosi, ma in genere ai decisori politici, agli insegnanti e agli amministratori.