Costi più che quadruplicati per l’organizzazione dei centri estivi, ma non per le famiglie riminesi. L’equilibrio delle rette, in coerenza con gli anni passati, è frutto delle risorse aggiuntive messe in campo dal Comune di Rimini che, sommate a quelle nazionali e regionali, permettono di coprire quasi per intero l’aumento dei costi organizzativi – generalizzato per l’Italia - contenendo quelli delle rette. Un ruolo importante lo gioca anche la disponibilità, esclusivamente per l’estate 2020, da parte del personale dei nidi e delle materne comunali.
Perchè aumentano in Italia i costi per chi organizza i Centri estivi? L’aumento dei costi è dettato da diversi fattori: il primo e più incisivo anche dal punto di vista della spesa è relativo al nuovo obbligo che, da quest’anno, prevede che il rapporto educatore/bambino passi dal tradizionale 1 a 20 (un educatore ogni 20 venti bimbi) a 1/5; in sostanza, dove fino all’anno scorso occorreva un educatore, quest’anno ne occorreranno 4. Ciò per garantire la formazione di piccoli gruppi indipendenti e ridurre l’assembramento. Il rapporto bambini – ausiliari raddoppia per fronteggiare le esigenze di sanificazione e pulizia costante, servizi quest’ultimi che rappresentano anch’essi un investimento aggiuntivo rispetto al normale. Il servizio di mensa è allo stesso modo più articolato, dovendo attivare, ad esempio, la monoporzione con costi aggiuntivi.
Il costo complessivo di 1.100 euro mensili a famiglia- cifra insostenibile- dovuta alla quadruplicazione delle spese viene ridotto a 390 euro mensili grazie principalmente al diritto allo studio e agli interventi del pubblico. In sintesi:
La prima leva è statale e riguarda il finanziamento contenuto nel Decreto rilancio. Risorse che, seppur non ancora stanziate e definite nei dettagli, dovrebbero essere di più di novecento euro per tutto il periodo estivo (luglio, agosto, e la parte finale di giugno). Ciò riduce la retta potenziale da 1.100 a 780 euro.
I 780 euro si dimezzano a 390 euro mensili, comprensivi di mensa, grazie all’intervento del diritto allo studio del Comune di Rimini e il coinvolgimento del personale comunale per i mesi estivi. Una cifra che potrà addirittura essere ulteriormente ridotta grazie all’utilizzo di strumenti come il bonus baby sitter nazionale e i voucher di conciliazione della Regione Emilia – Romagna.
Cronaca
12:54 - Romagna