Nelle intenzioni è un gesto d'amore, nealla realtà è non rispettare la legge. O meglio, i regolamenti di polizia urbana. Spesso ci si divide sul dar da mangiare ai piccioni: chi lo fa esprime un senso di appartenenza al mondo animale, spera che qulle creature volatili possano rimanere in vita più a lungo. Ma le cose non stanno così. E fare luce, una volta per tutte, si spera sono le regole da rispettare. A Rimini l’articolo 10 del Regolamento di Polizia Urbana del Comune lo vieta espressamente. Distribuire cibo ai piccioni, paradossalmente significa fargli del male; spesso viene somministrato cibo non idoneo per la loro dieta, gli si inibisce una corretta e benefica attività fisica e li si priva del movimento di volo per la ricerca di cibo presso le campagne, invalidando l’efficacia dello sterilizzante (innocuo per la salute dei colombi). Senza contare che il cibo buttato a terra in aree pubbliche (pane, riso, pasta, scarti di cucina, ecc.) attira ratti e topi con conseguenti problemi di carattere igienico sanitario e di degrado urbano.
Anthea si occupa del servizio di controllo dei piccioni nel centro storico di Rimini e allo scopo di intensificare un’attività di sorveglianza programmata, attiverà una convenzione operativa con l'associazione di volontariato Accademia Kronos dotata di Guardie Zoofile, Ittico-Venatorie ed Ecologiche. In piazze e giardini del centro storico di Rimini i siti di distribuzione saranno presidiati dalle Guardie Zoofile, grazie ai volontari dell’Accademia Kronos. I cittadini inadempienti saranno preventivamente informati e sensibilizzati; i recidivi potranno quindi essere sanzionati. Nel frattempo, Anthea ha già posizionato cartelli informativi. Le sanzioni vanno da un minimo di 25 ad un massimo di 800 euro