Per info e segnalazioni:
geronimo it condannato-il-manager-del-beat-village-lazienda-di-catering-non-soddisfatta-vince-il-primo-round-A48229 004 Per info e segnalazioni: +39 3339968310 -
Cronaca 18:54 | 15/02/2024 - Rimini

Condannato il manager del Beat Village. L'azienda di catering non soddisfatta vince il primo round

E' stata emessa oggi la sentenza di primo grado nel processo sui concerti saltati alla nuova Darsena di Rimini. Il 66enne Willer Dolorati, organizzatore della manifestazione, è stato condannato a un anno di reclusione e a seimila euro di provvisionale. La figlia è stata invece assolta. Qualche settimana fa, in altro stato del dibattimento era stato convocato in veste di testimone della parte offesa anche Al Bano, uno dei tanti artisti che nell’estate 2018 si sarebbero dovuti esibire al Beat Village. Il sostituto procuratore, Daniele Paci ha chiesto l’assoluzione di Dolorati per un errore nell’imputazione al termine della propria requisitoria. Il giudice, pur condannando Dolorati, ha stabilito la trasmissione degli atti nuovamente alla Procura per l’eventuale riformulazione del capo di imputazione in appropriazione indebita di 40mila euro. Nell’estate del 2018, i big della musica italiana e internazionale avrebbero dovuto esibirsi nel Beat Village, il villaggio degli eventi con residenza stabile all'interno della Darsena di Rimini. Purtroppo uno dopo l’altro, Renzo Arbore, Vinicio Capossela, Loredana Bertè, Patty Pravo, Tony Hadley, Massimo Ranieri, Ray Wilson dei Genesis, a Al Bano, appunto, con Romina, avevano annullato gli eventi dove erano coinvolto. Una fila di concerti saltati e tantissimi di biglietti da rimborsare. Dolorati era finito a processo e secondo la Procura, al fine di procurarsi un ingiusto profitto aveva dichiarato che l’evento si sarebbe tenuto con artisti internazionali, facendo intuire sicuri guadagni alla Pony, ditta di catering che avrebbe fornito il servizio, e che sulla base dei contratti aveva già versato caparre per 40mila euro. Cifra mai restituita. Dolorati al termine dell'udienza odierna ha tenuto a precisare:

“Non c’è stato nessun tribunale che abbia stabilito che c’è stata una truffa dei concerti - I concerti sono stati in parte eseguiti, quelli che si potevano eseguire, fino alla data in cui Al Bano non è salito sul palco per i motivi che ha dichiarato nel corso dell’ultima udienza, motivi che nulla hanno a che fare con fantomatiche truffe. La manifestazione è stata organizzata nel rispetto delle regole e aveva anche il patrocinio del Comune di Rimini. I biglietti sono stati tutti risarciti dalle piattaforme sulle quali erano in vendita e questo dimostra che non c’è stata una volontà di incassare soldi e non pagare la gente. Tutta la manifestazione era stata organizzata con l’intento di dare a Rimini qualcosa di buono”. Il difensore Avvocato Antonio Balestrieri del Foro di Salerno, ha annunciato ovviamente ricorso in appello.