La congiuntura dell’artigianato fotografata oggi da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna certifica il pesante passivo segnato dal quarto trimestre 2020 che porta ad un anno solare disastroso.
Il calo del 13,9% su base annua della produzione nel manifatturiero e del 7% per le costruzioni rappresentano un salto all’indietro che mette a rischio imprese e occupazione.
“Sono numeri da brividi – commenta il Presidente di Confartigianato Imprese Rimini, Davide Cupioli – marginalmente attenuati dal fatto che la demografia delle imprese continua a tenere grazie al sacrificio degli imprenditori e ai provvedimenti di blocco dei licenziamenti. Quando salterà questo argine, avremo una situazione davvero a rischio per il sistema”.
Le notizie sull’imminente decreto Sostegni annunciano il superamento della logica fallimentare dei codici Ateco e l’adozione di criteri più selettivi.
Confartigianato Imprese Rimini chiede anche ai Comuni un analogo salto di qualità nella lettura delle categorie di imprese da sostenere. Agli enti locali andranno 3,3 miliardi compresi 250 milioni per compensare i Comuni dei mancati incassi della tassa di soggiorno e 800 milioni per il trasporto pubblico locale.
C’è margine per fare scelte oculate, eque e tempestive. Confartigianato Imprese Rimini confida ci sia grande attenzione nella destinazione di fondi che arrivano per ‘mettere una pezza’ al disastro economico vissuto dalle imprese.
Sostenerle adesso, con provvedimenti mirati, aiuterà ad attenuare i contorni dello scenario che avremo quando cesserà il blocco dei licenziamenti. Quel giorno, se non ci aiuteremo a resistere in questi mesi, accadrà che i sostegni male indirizzati siano stati completamente sprecati. Aiutare le imprese significa garantire occupazione.
Confartigianato Imprese Rimini è disponibile al dialogo concreto su questi temi, perché sia superata la modalità di una comunicazione unidirezionale e, vista la destinazione delle risorse, coinvolga chi può aiutare ad una lettura più equilibrata.