"Confesercenti partecipa al Tavolo sul commercio istituito dall’amministrazione comunale di Riccione, dando il proprio contributo per la stesura di un nuovo regolamento. Ma fino all’entrata in vigore di nuove norme gli unici strumenti in mano al Comune per intervenire sono gli incentivi e sgravi fiscali, per quanto di competenza, per le nuove aperture, rivolte ai giovani e a tipologie merceologiche di qualità. L’emergenza è nazionale, servono inoltre misure eccezionali per cercare di fermare questa deriva, come ripristinare la cedolare secca sugli affitti, e sicuramente servono più controlli, fiscali, sanitari e sul decoro.
I problemi del commercio tradizionale sono nazionali, la crisi del settore ha raggiunto livelli allarmanti, la regressione del settore è andata avanti anno per anno, iniziata con la liberalizzazione delle licenze con la Legge Bersani, ma il colpo di grazia lo ha sferrato l’online che con il Covid ha ottenuto una accelerazione devastante. I costi degli affitti non si sono abbassati, e l’80 per cento delle attività lavora in immobili non di proprietà. In questo scenario di regressione del commercio i proprietari dei negozi pur di affittare affittano a chiunque. La questione non riguarda la nazionalità, ma la qualità della proposta. Sicuramente negli ultimi anni c’è stato un crollo dell’offerta, minimarket e bazar si sono diffusi in maniera allarmante.
Sicuramente occorre intervenire. La soluzione per invertire questa tendenza non è facile, fondamentale è l’unione di intenti tra i vari soggetti, rendendoci conto che il commercio è la terza componente del turismo: c’è il mare, ci sono alberghi che si riqualificano, ma se non abbiamo una passeggiata commerciale attraente la terza gamba su cui si basa tutto il sistema non regge".
Dichiarazione del Presidente Confesercenti Rimini, Fabrizio Vagnini, sulla situazione del commercio