La delegazione cattolichina di Confcommercio ha manifestato a più riprese all’amministrazione comunale la necessità e l’urgenza di sostenere il comparto produttivo, travolto da una crisi economica senza precedenti. L’associazione ha evidenziato in particolare la situazione di grave difficoltà in cui si trovano ad operare le tante imprese costrette a pagare elevati canoni di affitto e che hanno registrato forti cali di fatturato a causa delle misure restrittive imposte per il contenimento della pandemia da Covid-19 e del conseguente crollo dei consumi. Nella consapevolezza che le misure di sostegno per le imprese previste a livello nazionale non sono state minimamente sufficienti a garantire la sopravvivenza delle aziende, la delegazione cattolichina ha richiesto al Comune di mettere in atto misure straordinarie e urgenti nella forma di un contributo a fondo perduto commisurato alle perdite di fatturato, per andare ad agevolare quelle maggiormente colpite dalla crisi, individuando una soglia del 20%. L’amministrazione ha accolto l’istanza e si è messa subito al lavoro per concretizzare con rapidità tali proposte.
Soddisfazione quindi per l’apertura del bando a partire da domani 14 maggio 2021 fino lunedì 14 giugno 2021. Tuttavia non è stato possibile comprendere una categoria più ampia di attività e questo ci dispiace, auspichiamo che nel prossimo futuro si possano includere quelle categorie non presenti in questo bando come, ad esempio, Pubblici esercizi, il settore turistico e dei servizi.
Giacomo Badioli (nella foto), Presidente Confcommercio delegazione di Cattolica: “Ringraziamo innanzitutto l’amministrazione di Cattolica che si dimostra sempre collaborativa e disponibile ad ascoltare le proposte che portiamo ai loro tavoli. Come Associazione di Categoria, in questi mesi di emergenza sanitaria abbiamo lavorato incessantemente per offrire un sostegno puntuale, continuo e concreto alle imprese. Le micro e piccole medie imprese rappresentano l’ossatura portante della nostra economia e per rimanere vive hanno bisogno di un supporto concreto anche da parte delle amministrazioni comunali. La maggior parte delle nostre imprese non ha alcuna garanzia di poter riprendere adeguati flussi di entrata in tempi brevi, anche dopo la riapertura e la crisi di liquidità ne mette a repentaglio la sopravvivenza. Adesso bisogna abolire il coprifuoco e dare la possibilità a tutte le attività, senza distinzione di categorie, di poter lavorare in completa sicurezza applicando tutte le norme di sicurezza necessarie. L’unico vaccino per uscire da questa crisi economica è poter lavorare e dare lavoro ai nostri dipendenti.”