In ricordo del diciottesimo anniversario è stata celebrata oggi la messa in suffragio dell’Appuntato Scelto Alessandro Giorgioni, nella chiesa parrocchiale “San Pietro in Culto” di Novafeltria, celebrata da Don Giuseppe Grigolon, Cappellano Militare del Comando Legione Carabinieri Emilia Romagna, alla presenza della vedova Simona Cola e del figlio Leonardo, nonché dei familiari del compianto Carabiniere.
Alla cerimonia hanno presenziato, i sindaci di Novafeltria e Sant’Agata Feltria, il Colonnello Mario La Mura, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Rimini, il Capitano Carmelo Carraffa, Comandante della Compagnia Carabinieri di Novafeltria, i militari delle Stazioni e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia, l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione di Novafeltria ed il Comandante del Distaccamento di Polizia Stradale di Novafeltria.
Il Cappellano Militare, nel corso dell’omelia, dopo aver dedicato un affettuoso pensiero alla famiglia del militare, ha rivolto una preghiera a tutti i Carabinieri caduti nell’assolvimento dei compiti istituzionali che hanno prestato fede al giuramento immolandosi fino all’estremo sacrificio, ricordando la vera missione del Carabiniere: “essere tra la gente e per la gente”.
L’App. Sc. GIORGIONI Alessandro, nato a Bolzano il 13 gennaio 1968, si è arruolato nell’Arma dei Carabinieri nel 1987, dal 2003 al 22 luglio 2004 (giorno in cui venne barbaramente ucciso nell’adempimento del proprio dovere) in servizio presso la Stazione Carabinieri di Sant’Agata Feltria dipendente dalla Compagnia Carabinieri di Novafeltria.
Il 23 maggio 2005 gli venne conferita la Medaglia d’Oro al Valore dell’Arma dei Carabinieri “alla memoria”, compendiata dalla seguente motivazione: “Addetto a stazione distaccata, recatosi durante un servizio isolato presso un esercizio pubblico della giurisdizione per identificare una persona sospetta, poi rivelatasi un pericoloso latitante, veniva da questi proditoriamente aggredito e, nonostante la coraggiosa reazione, fatto segno da due colpi di pistola che lo attingevano mortalmente. Fulgido esempio di elette virtù ed altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio".