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Dodici anni di reclusione inflitti al buttafuori che uccise a pugni il vigile del fuoco Giuseppe Tucci in una tragica notte a Miramare. La sentenza è stata accolta con molta rabbia da parte dei genitori della vittima. Quindi per il Tribunale si è trattato di omicidio preterintenzionale e non volontario. In questo caso si spiega la pena meno severa inflitta. "Non aveva intenzione di uccidere". Il gup del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, ha riqualificato così il capo d'imputazione E' stata questa sentenza oggi a chiudere la vicenda per Klajdi Mjeshtri, il 29enne albanese, addetto alla sicurazza, che l'11 di un anno orsono, procurò il decesso di Giuseppe Tucci, vigile del fuoco di 34 anni, nei pressi di un locale di Miramare, prendendolo più volte a pugni. Ovviamente in attesa delle ulteriori motivazioni, questo verdetto non è stato preso bene dalla famiglia presente in aula. La Procura della Repubblica aveva chiesto una pena pari a 20 anni per l'omicida. Durante il processo, in aula è stata ricostruita l'aggressione, che avrebbe preso il via a seguito di un diverbio per una ragazza. Per rimettere insieme quei tragici momenti usato un manichino. La Procura aveva nominato come consulente di parte Matteo Signani, pugile campione del mondo e sottocapo aiutante della Capitaneria di porto di Rimini, nonchè ufficiale della Polizia giudiziaria marittima.
