Per info e segnalazioni:
geronimo it due-bambini-e-la-loro-mamma-soffrono-per-king-ma-il-cane-y-nel-canile-A23111 004 Per info e segnalazioni: +39 3339968310 -
Cronaca 15:04 | 21/04/2021 - Cattolica

Due bambini e la loro mamma soffrono per King: ma il cane è nel canile

King (nella foto) è un cane di 2 anni di razza Amstaff. Cresciuto assieme ai suoi padroni: due splendidi bambini e la loro mamma. Era diventato a pieno titolo un componente della famiglia, dormiva accanto ai ragazzi, divideva la giornata con loro, buonissimo e amorevole.  Nessuno poteva prevedere quello che è invece successo in questa casa di Cattolica. La donna, per motivi strettamente personali che poi si sono rivelati un gravissimo errore, si è dovuta liberare del cane affidandolo al canile di Riccione. Un distacco durato poco, un mese o giù di lì e quando la donna ha capito di aver sbagliato ha cercato di recuperare l’animale e di riportarlo a casa. Ma non è stato possibile e non lo è ancora oggi a distanza di tanto tempo. Gli addetti al canile hanno risposto di no: il cane ha sofferto molto l’allontanamento e ora viene continuamente monitorato in attesa di un’adozione che però non c’è ancora stata. Il problema è che la donna, la sua padrona, ci sta male e soprattutto ci stanno male i bambini uno dei quali cade sovente in depressione, accusa problemi e deve essere soccorso dall’ambulanza. Una famiglia distrutta dal dolore per un errore di valutazione, gravissimo per quanto si vuole ma certamente recuperabile (chi è che non sbaglia nella vita?) perché se King tornasse a casa risolverebbe i problemi dei bambini, della loro mamma e probabilmente anche suoi. Ma non sappiamo se esistano motivi diversi tali da non poter riunire l’animale con i suoi padroni. Sta di fatto che la sorella della donna chiede aiuto per i suoi familiari ed in particolare per gli adorati nipotini: “Non è possibile far tornare King a casa? Mia sorella ha sbagliato, ne è consapevole ma in quella casa stanno male tutti e solo il ritorno del cane potrebbe sistemare le cose”. Giriamo l’appello a chi di dovere.