I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, al termine dell’operazione Dirty cleaning, hanno sottoposto a sequestro, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo del G.I.P. del Tribunale di Rimini, somme di denaro ed un immobile per un oltre 54.000 euro in pregiudizio di un pluripregiudicato denunciato lo scorso novembre perché in piena pandemia da COVID 19 era divenuto socio occulto di una ditta operante nel settore delle sanificazioni di autovetture, esercizi commerciali e hotel ubicati in questa provincia ed in quella di Pesaro e Urbino, partecipando agli utili ed avvalendosi le autorizzazioni rilasciate alla stessa. Il pregiudicato così rilasciava certificazioni e fatture della ditta intestata fittiziamente a terzi. Lo schema imprenditoriale occulto, ricostruito nel corso delle indagini, è risultato particolarmente redditizio per il pregiudicato, tant’è che questi, nel corso di alcune intercettazioni telefoniche, compiacendosi per il suo fiorente giro d’affari, ha definito il Coronavirus “un buon affare”. Nel mese di novembre 2020, all’esito della prima fase delle investigazioni, venivano apposti i sigilli ad un’azienda operante - tra le province di Rimini e Pesaro – nel settore delle sanificazioni e ad un’autovettura, provvedimento attraverso il quale sono tuttora cautelati somme di denaro e beni utilizzati dall’indagato per compiere l’illecita attività di sanificazione.
La seconda fase dell’operazione Dirty cleaning, svolta attraverso l’esecuzione di accertamenti economico patrimoniali, ha permesso di accertare che l’indagato nel periodo dal 4.5.2020 al 14.9.2020, aveva impiegato, sostituito e trasferito nella ditta individuale operante nel settore delle sanificazioni profitti illeciti ed aveva omesso di comunicare, al Nucleo di Polizia Economico finanziaria di Rimini, pur essendovi tenuto in qualità di sorvegliato speciale.
Al termine, ai sensi ai sensi del Nuovo Testo Unico Antimafia, il GIP del Tribunale di Rimini, ha disposto l’ulteriore sequestro preventivo, funzionale alla confisca per equivalente, di somme di denaro, beni o altre utilità per un valore pari alle individuate variazioni patrimoniali, quantificate in euro 54.609,80, che il soggetto ha conseguito ma omesso di comunicare alla Guardia di Finanza, contravvenendo agli obblighi di legge.
Il provvedimento eseguito oggi dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Rimini, costituisce l’epilogo di indagini economico-patrimoniali condotte dalle fiamme gialle di Rimini, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Rimini nella persona del Sostituto Procuratore Paola Bonetti, finalizzate al contrasto delle intestazioni fittizie di beni e dei tentativi d’infiltrazione della criminalità nell’economia legale della Provincia. L’operazione testimonia, ancora una volta, l’importanza prioritaria attribuita dalla Guardia di Finanza alla tutela della sana competizione tra le imprese ed al contrasto soprattutto del rischio di infiltrazioni della criminalità nell’economia, specie in questo periodo di crisi, scatenata dalla pandemia da covid 19 in corso.