Max 12° 
L'idea di questo spettacolo è nata durante l'isolamento della pandemia quando, sentendo la mancanza del teatro, Filippo Usellini ridusse il famoso capolavoro. Mandò poi un video in cui recitava tutte le parti al maestro Mario Gonzalez che, colpito dalla proposta, si offrì di diventare il regista della messa in scena.
Lo spettacolo è realizzato senza scenografia e con luce fissa come avveniva nel teatro elisabettiano ai tempi di Shakespeare. I quattordici personaggi dell'adattamento sono tutti interpretati, come detto, da un solo attore che, passando da uno all'altro, evoca la magia e la sofferenza del principe danese attraverso azioni mimiche e gioco teatrale.
Amleto si trova immerso, suo malgrado, in vicende più grandi di lui che lo obbligano ad abbandonare la vita così come la conosceva.
"C'è una speciale provvidenza anche nella caduta di un passero", dice il protagonista, dando a ogni accadimento una giustificazione profonda e misteriosa. Il principe però esita nel compiere la missione letale cui è obbligato e si interroga sulle motivazioni che portano a uccidere un uomo per vendetta. Teme nel profondo che la sua azione, pur giustificata dal motivo di riportare equilibrio in una intera nazione, sia affrettata e contaminata da un passione personale. Non riesce neanche a uccidere sé stesso per sottrarsi alla sofferenza della situazione che sta vivendo.
Davanti allo svolgersi degli eventi più intensi ed emozionanti della sua storia, l'eroe tragico si fa forza con una raccomandazione che possiamo fare nostra per rispondere in modo appropriato alle sfide imprevedibili che la vita ci pone ogni giorno: "Essere pronti è tutto."
Biglietti spettacolo LIVETICKET (senza commissioni)
Biglietti Essere Amleto (liveticket.it)
oppure prenotazioni
mail: [email protected]
tel: 0541 752056
cell: +39 351 7279633 (WhatsApp)
Allo spettacolo è abbinato il workshop di 12 ore
“Intensità e Verità”
Quando: sabato 16.03, ore 9:30 - 19:00 (con pausa pranzo) _ domenica 17.03, ore 9.30 -13.30
"Tutti possono parlare su un palcoscenico, giocare è un'altra cosa"
Jacques Lecoq
L'intensità e la spontaneità sono due qualità fondamentali per un attore in scena. La prima deriva dalla capacità di coinvolgersi a fondo in una situazione emozionalmente forte, la seconda dall'ascolto degli impulsi vitali che emergono dalla propria interiorità, in reazione al mondo circostante.
La spontaneità senza intensità è legata alla vita di tutti i giorni: c'è verità, ma nessuno pagherebbe un biglietto per assistere a dialoghi quotidiani.
L'intensità senza spontaneità sembra esprimere sul palcoscenico qualcosa di forte che però in realtà è "recitato", cioè è stato fabbricato dentro di sé in maniera tecnica senza lasciare che sia stato un impulso interiore a farlo nascere.
Ci sono altre qualità fondamentali come la leggibilità (esprimersi vocalmente e fisicamente in modo chiaro) e il tempo (la giusta durata da dare al proprio ritmo scenico) ma l'intensità e la spontaneità sono le basi principali da cui deve partire l'attore perché esse rispondono alle domande "Il pubblico mi crede?" "Quello che faccio in scena lo coinvolge?"
Il seminario attraverso esercizi, tecniche e improvvisazioni, da un lato aiuta a fare i muscoli all'espressività in modo che l'interprete possa raggiungere le più alte gamme del gioco scenico, dall'altro dà enfasi all'ascolto che è l'origine di ogni verità sul palcoscenico.
Un ascolto globale di quello che arriva dal compagno di scena o dalla nostra immaginazione e, cosa più sottile e preziosa, l'ascolto degli effetti che ognuna di queste cose genera nell'interiorità dell'attore. Piccoli impulsi di vita che di solito sono ignorati da chi è troppo preoccupato di "recitare" ma che sono l'innesco indispensabile per giocare la scena ai più alti livelli di qualità, intensità e verità.
Per informazioni/prenotazioni workshop:
mail: [email protected]
tel: 0541 752056
cell: +39 351 7279633 (WhatsApp)
