Sono iniziati oggi i lavori di Telecom Italia per estendere la fibra ottica alle zone di San Martino e Sant’Ermete non ancora servite dalla connessione veloce. Se diverse abitazioni erano coperte dalle infrastrutture del Capoluogo di Santarcangelo, di Verucchio e Rimini, con l’intervento in corso completerà infatti la rete delle due frazioni. Circa 1200 le famiglie che potranno dunque beneficiare dell’estensione della fibra ottica a partire dai prossimi mesi: i lavori – che interesseranno principalmente il tratto di via Marecchiese compreso tra le vie Casale Sant’Ermete e Trasversale Marecchia – si concluderanno infatti entro la fine dell’estate. Nel dettaglio, l’intervento prevede l’installazione della tecnologia FTTC (Fiber To The Cabinet), una rete di nuova generazione che porta la fibra ottica dalla centrale fino all’armadietto stradale. Il collegamento dall’armadietto all’utenza del cliente, che in media dista 500 metri, avviene poi mediante il tradizionale cavo della linea telefonica. A differenza della tecnologia Adsl che utilizza la linea telefonica in rame per raggiungere le utenze dotate di telefono fisso – e che è dunque soggetta a intasamento del traffico di rete – la fibra ottica consente invece di raggiungere un’alta velocità di trasmissione che non è influenzata da disturbi elettromagnetici, radiofrequenze o condizioni climatiche ed è in grado di assicurare un efficace trasporto di dati e la copertura di grandi distanze. La tecnologia di fibra ottica installata da Telecom Italia consente di raggiungere una velocità di trasmissione di 50 Megabit al secondo.
“Il completamento della copertura della fibra ottica nelle frazioni di Sant’Ermete e San Martino dei Mulini è un intervento particolarmente importante e molto sentito dai residenti” afferma il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Pamela Fussi. “Nel corso dei mesi di lockdown, quando telelavoro e didattica a distanza sono diventati una necessità, numerose famiglie della zona hanno infatti risentito di un sistema di connessione lento e intermittente. Per di più – conclude – se è vero che oggi i diritti di cittadinanza si esercitano anche nell’ambiente digitale, l’accesso agli strumenti tecnologici e alla rete si configurano come un vero e proprio diritto fondamentale”.