Venerdì scorso 29 maggio arriva il postino a casa. Ha con sé, da consegnare, la nuova patente del destinatario ma non può prendere soldi nonostante il diretto interessato in casa ci sia.
I 6,80 euro non li può intascare perché non è previsto che un portalettere manovri denaro. Così allo stupito utente non resta che ricevere un fogliettino di avviso. “Vada con questo lunedì mattina alle poste di Igea Marina – dice lo scrupoloso incaricato - paghi a loro e le daranno la patente”.
Stranezze della burocrazia, ma il cittadino ci passa sopra.
Lunedì mattina, cioè oggi, si presenta alla succursale delle Poste e Telecomunicazioni di Igea Marina, fa una fila di 45 minuti perché c’è un solo operatore attivo (il secondo viene sollecitato dalla gente in coda) e si presenta allo sportello. Consegna il fogliettino lasciato dal postino, ma dopo pochi secondi si sente dire dall’operatore: “Mi dispiace, ma la sua patente non l’abbiamo. Deve ancora arrivare dalla sede centrale di Santarcangelo, domani (martedì, ndr) siamo chiusi, torni mercoledì”.
45 minuti di fila per una patente che doveva essere lì ma che invece non c’era. Questa è l’Italia della sburocratizzazione promessaci dal Governo di Giuseppi, questa è l’Italia del post Covid e della fase 3, questa è l’Italia che prende per i fondelli i cittadini. Un esempio chiaro e veritiero che nessuno può contestare perché il cittadino rimasto senza patente è colui che scrive. Meditate gente, meditate…