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Cronaca 14:49 | 09/01/2018 - Rimini

Finanza: dopo i cinesi tocca ai bengalesi

I Finanzieri del Comando Provinciale di Rimini in questi giorni di inizio anno, hanno eseguito una serie di mirati interventi volti alla prevenzione e repressione dei fenomeni della contraffazione e dell’abusivismo commerciale e, in particolare, del commercio di prodotti privi dei requisiti prescritti dalle leggi comunitarie e nazionali in materia di sicurezza a tutela dei consumatori e degli operatori economici che agiscono nel rispetto delle regole.

Proprio nell’imminenza e nei giorni di arrivo della Befana coincisi con l’inizio dei saldi invernali, i militari del Gruppo di Rimini hanno infatti individuato e sottoposto a sequestro oltre 3.500 giocattoli, nonché altri prodotti privi di marchio CE, commercializzati in 5 diversi negozi, all’ingrosso e al dettaglio tutti gestiti da cinesi, situati nei Comuni di Rimini, Riccione e Coriano; gli articoli sono risultati privi delle prescritte etichettatture e dei documenti illustrativi di origine fabbricazione e funzionamento sicuro, e perciò ritenuti potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori, specie gli articoli destinati ai bambini. Alcuni giocattoli, infatti, destinati anche a minori di tre anni, non solo mancavano di marchio CE, ma erano del tutto sprovvisti di qualsiasi tipo di informazione sui materiali utilizzati nella fabbricazione.

Sono stati inoltre sottoposti a sequestro, presso un esercizio all’ingrosso di Rimini, circa 3700 coltelli a serramanico, anche di grandi dimensioni, privi della necessaria documentazione di provenienza e fabbricazione, di quella doganale e fiscale e dell’etichettatura indicante il fabbricante o qualsiasi altra informazione utile ad identificare i prodotti. In merito sono in corso ulteriori accertamenti per accertare, tra l’altro, la legittima provenienza ed il regolare espletamento delle eventuali previste pratiche doganali, non potendosi escludere che tali utensili provengano direttamente dalla Cina.

I cinque responsabili tutti cittadini cinesi sono stati segnalati alla Camera di Commercio per le violazioni alla normativa che disciplina la sicurezza sui giocattoli e al Codice del Consumo per l’irrogazione di sanzioni che vanno da 516 a 25.000 euro.

L’intensificazione delle attività di contrasto ai traffici illeciti ha permesso altresì di individuare domenica due negozi gestiti da cittadini bengalesi in cui venivano commercializzati oltre 300 articoli contraffatti. Tra i beni sequestrati risultano capi di abbigliamento sportivo delle più famose squadre di calcio, giocattoli, borse e gadget di vario tipo. I responsabili delle due attività sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria.

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