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Cronaca 17:13 | 21/05/2020 - Romagna

Giacomo Badioli, tavola e ospitalità aprono una nuova riviera

"I ristoranti italiani sono i più buoni e sicuri del mondo. Da sempre. Siamo la vetrina di storia, tradizione e cultura agroalimentare del nostro Paese. In tavola mettiamo la nostra straordinaria biodiversità, materie prime eccezionali che arrivano da pochi chilometri di distanza dai nostri locali. Siamo ultra attenti alla qualità del cibo. Soprattutto e da sempre, seguiamo procedure e controlli d’igiene, senza paragoni con nessun altra nazione. Ovvero garantiamo a tutti bontà e sicurezza senza compromessi di ogni nostro piatto”. Giacomo Badioli spiega così il punto di ripartenza dei suoi quattro locali della riviera: Novecento di Rimini, Il Falco di Vallugola, Gente di Mare e A Pesci In Faccia a Cattolica.

Accoglienza, ospitalità e servizio, sono pensate e realizzate per garantire il rispetto assoluto delle norme di prevenzione sanitaria: dall’ingresso nel locale, al tavolo, alla fine del pranzo o della cena. Corrette distanze tra gli ospiti e con il personale, uso di materiali monouso, per esempio i menù, costante sanificazione di ambienti, arredi, stoviglie, cucine. “Al centro di ciò che facciamo, oggi ancora più di ieri, trova posto l’ospitalità. Dobbiamo capire e soddisfare nuovi bisogni e richieste e in questo noi romagnoli siamo bravissimi – spiega Giacomo Badioli – accogliere è il cuore di ogni ristorante. Si può cenare con assoluto piacere anche oggi e il personale deve creare un rapporto una collaborazione vicendevole con il nostro ospite. Fino ai primi dieci giorni di giugno abbiamo di fronte un periodo di rodaggio. Obiettivo mettere a regime i locali, riportare a pieno numero staff di sala e brigate di cucina. Misurare progressiva e auspicata crescita della richiesta, pianificare gestione e risorse per sodisfarla in modo sostenibile per l’azienda”.  

Oggi il profilo economico e gestionale dell’attività è essenziale. Covid-19 chiede a ogni imprenditore o esercente un salto di qualità nella programmazione del lavoro. L’estate sarà difficilissima, impossibile sapere se ad agosto avrò tutti i 50 dipendenti operativi e tutti i locali a pieno lavoro. Lo vedremo passo a passo e pronti a modificare o integrare ogni nostra attività – conclude Giacomo Badioli - oggi è importante il segnale che diamo a noi stessi e agli altri riaprendo tutti locali. Anche un cena è un modo per misurare il cambiamento di comportamenti e stili di vita. I nostri ristoranti sono luoghi dove lo si può fare con la stessa piacevolezza e gusto di tre mesi fa”.

E segnare questi primi passi sono anche i nuovi menù. Si riparte con carte più corte, nate da spese quotidiane su moli del litorale e nelle aziende agricola delle colline. I piatti del giorno e della settimana diventano capitoli della narrazione di una cucina che racconta il tempo in cui vive e che tutti noi stiamo abitando. Menù Interpretati, però, grazie a tecnica e creatività degli chef dei quattro ristoranti. Un esempio arriva dal Novecento di Piazzale Fellini a Rimini e dal suo Chef Gianni Castellana. Da questa sera arrivano in tavola un antipasto di calamaretti con asparagi, oppure i calamaretti arrostiti si possono scegliere con crema di asparagi e liquirizia. Sempre tra gli antipasti le canocchie sono in acqua pazza di piselli o con salsa di piselli e insalatina di ravanelli. Nei primi i ravioli di grano si riempiono die erbe aromatiche e si sposano con le canocchie. Mentre, il baccalà celebra un nuovo matrimoni insieme a carciofi e spuma di patate. Semplicità e, linearità di sapori nitidi, coniugano in ogni piatto il meglio che la stagione di mare e terra sa offrirci. La nuova cucina che apre all’estate 2020.