Il circolo privato che riapre all’attività nonostante il provvedimento della Procura è di una gravità inaudita, che dimostra la mancanza di rispetto per le leggi e per chi le applica. Il SILB nazionale dà un ulteriore contributo alla legalità con un pool di avvocati pronto a sostenere legalmente le denunce di abusivismo”
“È sconfortante che proprio dal nostro territorio arrivi l’ennesima dimostrazione di quanto sianodiffusi l’abusivismo e l’illegalità nel settore dell’intrattenimento. Il circolo privato situato in pieno centro a Rimini che nonostante il provvedimento di chiusura, le sanzioni e il sequestro dell’attrezzatura audio e luci da parte della Procura della Repubblica ha ripreso l’attività in barba alle leggi, dimostra come non solo non ci sia rispetto delle norme, ma anche di chi le applica e delle istituzioni. Questo episodio – dice il presidente del SILB-Fipe Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino – la dice lunga sulla situazione attuale. Riaprire un’attività fermatadall’autorità giudiziaria, a pochi mesi dal processo già fissato per apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo e trattenimento e disturbo della quiete pubblica, è di una gravità inaudita. L’auspicio è che chi di dovere intervenga immediatamente e risolva questa situazione particolare. La sensazione, già più volte segnalata, è che alcuni circoli continuino a sfruttare la loro veste per fare ben altro, sviluppando attività che non sono loro consentite.
Come SILB nazionale, nell’ultima riunione della giunta presidenza svolta a Roma la scorsa settimana, abbiamo deliberato di stringere un accordo con un pool di avvocati che, tra gli altri compiti, avrà quello di sostenere legalmente le denunce che a vario titolo il SILB provvederà a segnalare relativamente ad attività abusive legate al ballo e a persone conniventi nell’organizzazione di tali iniziative. Auspichiamo così di dare un nostro ulteriore contributo al ripristino della legalità in un settore come quello dell’intrattenimento fortemente penalizzato da queste pratiche di abusivismo”