“E’ finito il periodo storico dei ricatti occupazionali” afferma Filippo Pieri, segretario generale della CISL Romagna “le istituzioni hanno il dovere di indirizzare l’economia verso uno sviluppo sano e sostenibile, altrimenti con una mano raccogliamo e con l’altra disperdiamo. E le imprese devono trovare le soluzioni industriali all’interno delle regole.” Non è la prima volta che il sindacato affronta il difficile compito di tenere insieme le scelte etiche di uno sviluppo sostenibile della società, con i relativi problemi occupazionali. Solo per citarne alcune: la riconversione delle industrie militari in aziende civili, delle imprese che lavoravano prodotti dannosi per la salute e l’ambiente come l’amianto, infine il recente caso Ilva. “La Cisl Romagna non fa solo una scelta etica contro il gioco d’azzardo” continua il segretario “ma anche ti tenuta economica. Forse non tutti sanno che il gioco d’azzardo è un’industria che nel 2016 in Italia ha incassato 95 miliardi di euro, di cui 8,5 sono andati alle aziende che lo gestiscono e circa 10 allo Stato. Ma di quei 10 miliardi almeno il 75% lo Stato lo deve spendere in assistenza sanitaria e sociale ai malati del gioco d’azzardo. Senza contare che anche le imprese sostengono indirettamente il disagio dei loro dipendenti incastrati nella ghigliottina della ludopatia, i quali spesso corrono il rischio del licenziamento.” Il gioco d’azzardo quando diventa patologia colpisce indistintamente: dal pensionato al giovane, dal lavoratore dipendente all’imprenditore. Anche nella nostra città si sono verificati casi drammatici come l’imprenditore del settore piccola ristorazione che ha dovuto cessare l’attività per debiti di gioco licenziando i propri dipendenti o quell’impiegata di un’impresa che ha rubato il denaro per far fronte al vizio e si potrebbe continuare con le esperienze personali di coloro che appartengono alle associazioni di ex giocatori. “Il sindacato ha il difficile compito di tenere insieme lo sviluppo sostenibile della società con la tenuta e la crescita dell’occupazione” prosegue Filippo Pieri, “per questo sosteniamo tutte quelle azioni che limitano il gioco d’azzardo e allo stesso tempo lanciamo una proposta alle aziende che gestiscono il gioco d’azzardo: aprite un confronto e non fate ricatti, perché insieme al sindacato e alle istituzioni si possono trovare le soluzioni che tengono insieme impresa e lavoro di qualità e di valore etico.”