Dopo la Veglia di Preghiera presso le Clarisse di san Bernardino, venerdì sera si è svolta la “notte con i senza tetto”. Una ventina di persone hanno trascorso la notte a fianco degli indigenti. Tra questi, anche il direttore della Caritas Diocesana, Mario Galasso, il presidente di Azione Cattolica diocesana, Manuel Mussoni, e vari volontari della Capanna di Betlemme. Sotto i portici di piazza Cavour hanno anche bevuto cioccolata calda insieme ai poveri, prima di trascorrere la note sui cartoni e con le coperte, proprio come i senza tetto.
La Diocesi di Rimini celebra la Giornata Mondiale dei Poveri 2019 (la terza), intitolata “La speranza dei poveri non sarà mai delusa”, con un evento diocesano domani domenica 17 novembre, rivolto in particolare ai poveri della città di Rimini, invitando inoltre calorosamente tutte le comunità ecclesiali a programmare eventi e progetti. A livello cittadino, i poveri sono invitati alla S. Messa alla chiesa di San Giuseppe al Porto, a Rimini, presieduta dal Vescovo di Rimini, alle ore 11, domenica 17 novembre. Al termine della liturgia, il Vescovo Francesco consegnerà alcuni simboli della povertà e una mappa. I simboli della povertà: coperte alla Protezione Civile, farmaci ai volontari dell’opera S. Antonio, un vassoio con alimenti alla Caritas diocesana e alcuni indumenti alla Papa Giovanni XXIII.
Inoltre, verrà offerta al vicesindaco del Comune di Rimini la mappa dei servizi – sia pubblici sia del volontariato – presenti sul territorio e ai quali possono rivolgersi i poveri. Si tratta di una mappa, scritta in diverse lingue, le più diffuse sul territorio riminese, e distribuita in diversi luoghi della città del circondario.
In relazione al gesto di domani, il vicesindaco di Rimini, Gloria Lisi (nella foto), ha dichiarato: “È tutta la società oggi, e non solo il povero, che avverte un grande bisogno di solidarietà. Quasi un’urgenza civile, l’esigenza di ricostruire quei legami che ci tengono insieme e che oggi sono così sfilacciati. Questo è centrale, perchè quando una comunità rompe i legami di solidarietà diventa qualcosa di diverso, viene messa in discussione nel suo significato più profondo. Per questo il Comune di Rimini, insieme alla rete territoriale delle associazioni e con la collaborazione e l’esperienza forte della Diocesi di Rimini, sta puntando su un modello di welfare che accolga, e non solo sostenga. Fare uscire il povero dall’isolazionismo e farlo sentire insieme agli altri, condividendo relazioni e non solo aiuti. Questo vale per il più povero, ma dal variegato mondo delle povertà è una lezione alla società tutta. Ricostruire i legami e riprendere insieme, ritrovando i legami del sentirsi insieme”.
Cronaca
20:05 - Romagna