Nel pomeriggio di ieri i militari della tenenza di Cattolica hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare, di cui una in carcere ed una in regime di arresti domiciliari, nei confronti di una coppia di spacciatori, entrambi già detenuti per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Si tratta di T.H. classe 1993, residente a Milano, domiciliato a Rimini, detenuto presso il Carcere di Rimini, e D.Y., giovane ucraina classe 99, agli arresti domiciliari. L’indagine chiude il cerchio sull’attività antidroga scaturita a seguito dell’arresto di tre donne trovate in possesso di notevoli quantitativi di eroina, rifornite a loro volta da due tunisini fermati lo scorso 24 aprile.
Ancora una volta sono state contestate numerose cessioni di eroina, la stessa che le tre donne, in differenti circostanze, avevano trasportato come corrieri e che doveva essere poi immessa nel mercato dello spaccio della riviera.
Gli affari del gruppo erano già stati gravemente danneggiati in tre distinte occasioni in cui erano intervenuti gli stessi militari di Cattolica:lLo scorso 10 aprile infatti, a finire in manette era stata P.A., riminese classe 94, sorpresa mentre trasportava 1110 gr di eroina a bordo di una vecchia Peugeot presso lo svincolo autostradale di Rimini sud.
Successivamente, il 17 aprile, è stata proprio D.Y., a finire nella rete dei carabinieri della Tenenza di Cattolica. La donna, infatti, era stata controllata a bordo di un taxi su cui viaggiava. I carabinieri, così, avevano chiesto alla donna di scendere dal veicolo per poi sottoporla ad una perquisizione personale, trovando 210 grammi di eroina nascosti nella borsa.
Infine, l’ultimo scacco – prima dei fermi del PM nei confronti dei due nordafricani - è arrivato lo scorso 20 aprile, dopo l’arresto di M.E. originaria di Chieti ma residente a Verucchio, classe 1988. I Militari della Tenenza l’avevano incontrata mentre faceva rientro a casa. Dopo una perquisizione personale, veicolare e domiciliare venivano trovati di 220gr di eroina nella borsa, pronti per essere lavorati e ceduti.
Con l’ultimo provvedimento cautelare, T.H. continuerà il suo soggiorno presso la casa circondariale del capoluogo mentre D.Y. rimarrà in regime di arresti domiciliari, entrambi in attesa del rituale interrogatorio di garanzia.