La "Camminata degli uomini contro la violenza sulle donne" arriva in Senato. Giovedì 17 ottobre alle 13 a Roma, nella sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama e in diretta su webtv.senato.it, si terrà la conferenza “La violenza di genere colpisce le donne, ma è un problema degli uomini: cambiare si può”.
La Camminata degli uomini contro la violenza sulle donne è la prima iniziativa svoltasi in Italia in cui sono gli uomini a scendere in campo per manifestare ed è giunta nel 2024 alla terza edizione a Rimini.
Intervengono Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle; Francesco Boccia, senatore e capogruppo Partito Democratico al Senato della Repubblica; Marco Croatti, senatore del Movimento 5 Stelle, promotore dell’iniziativa; Emma Petitti, presidente dell'Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna; Roberta Calderisi, avvocata, presidente Centro antiviolenza Rompi il silenzio; Donato Piegari, psicologo dell’associazione Direuomo Rimini; Claudio Gasparotto coreografo e danzatore, fondatore di Movimento Centrale; Dorin Mihai, videomaker; Franco Mongiusti e Angela Piegari dell'associazione culturale Cambia-Menti.
La Camminata degli uomini è un invito rivolto a tutti gli uomini a prendere posizione in prima persona contro ogni forma di disparità tra uomo e donna, e contro ogni espressione di discriminazione e violenza di genere. "L’intenzione non è paternalista -. sottolineano dall’associazione DireUomo -. Non siamo uomini che si muovono in difesa delle donne, le donne sanno difendersi da sole. Con le donne ci deve essere collaborazione e sostegno reciproco nella lotta per le pari opportunità e per il contrasto alla violenza di genere. Camminiamo insieme per lanciare un segnale forte, autentico, e non solo simbolico: è giunto il momento che gli uomini si uniscano alle donne per la costruzione di una reale e concreta parità, all'insegna del dialogo e del rispetto, nella quotidianità dei gesti, dei comportamenti, delle parole".
"La violenza di genere è solo la punta di un iceberg che ha le proprie radici in un preciso retaggio culturale - spiegano ancora -. La violenza maschile è prima di tutto una questione antropologica, che vede al centro la svalutazione del ruolo delle donne, in una logica di dominio e di possesso così radicata e profonda da rendersi molto spesso inconsapevole. Il senso di questa iniziativa, allora, è quello di dare un segnale importante e che non sia solo simbolico: è il momento che gli uomini comincino a metterci la faccia, a scendere in campo in prima persona per un reale e concreto cambiamento degli uomini per gli uomini”.