Problemi ed opportunità. Possono emergere entrambi parlando di ambiente, in modo ampio e articolato, come è stato fatto sabato scorso, nel quinto apericult organizzato da “RiccioneSì”, insieme alla Fondazione Cetacea, dopo gli incontri effettuati sul Marano, sulla scuola, sul ruolo della donna e sul destino di Viale Ceccarini.
Pur se accolti nel freddo di una tensostruttura sulla spiaggia di fronte alla sede della Fondazione Cetacea, i partecipanti hanno potuto discutere con il presidente della storica (opera dal 1988) associazione Sauro Pari e la biologa marina Laura Aiudi. Oltre a presentare le attività della Fondazione e l'attuale situazione logistica in trasformazione, i due esperti ambientalisti si sono concentrati sulla questione più spinosa: perché se tutti gli scienziati, oltre ogni ragionevole dubbio, concordano sulla disastrosa mutazione climatica in atto, si continua ad ignorarli e pare non si faccia nulla per scansare il pericolo? Ci sono risposte di tipo personale, sociale, culturale. C’è poi la sfera politica che sembra inerte e non all’altezza di riorientare i comportamenti iperconsumistici e globalizzanti verso modelli meno competitivi e più consapevoli. Ed entrando più nello specifico e nell’attuale, i miliardi del PNRR destinati alla “rivoluzione verde” saranno utili? Ci sono progetti per un parco eolico di molti chilometri quadrati davanti alle coste romagnole e potrebbero essere una buona notizia se fossero redatti con la cura necessaria per l’ambiente marino locale, lo sguardo del turista ci si abituerà.
Un’opportunità insomma, se gestita. E poi i problemi. Anche a livello locale, ad esempio, ci sono specie aliene che stanno invadendo e sostituendo la nostra fauna marina, come il granchio azzurro (callinectes sapidus) che non ha predatori locali e che prima di invadere completamente i nostri lidi e diventare pericoloso alla balneazione per via delle gigantesche chele, dovremmo abituarci ad inserire nei nostri menù.
Solo dall’anno scorso c’è finalmente la legge che permette ai pescatori di raccogliere la plastica in mare e non ricevere multe quando la sbarcano a terra.
“La domanda è – s’interroga, in modo provocatorio, la presidente Silvia Foglino - riusciranno i nostri amministratori locali a far sì che l’Assessorato all’Ambiente diventi molto, molto, molto più importante di quello dell’Edilizia? Se non riusciamo nell’intento i due bambini presenti all’incontro, che avranno circa 35-40 anni nel 2050, ci perdoneranno?”
Cronaca
20:05 - Romagna