I due volti del sindaco Alice Parma: la coerenza esiste?

Della serie chi ci capisce è bravo. Ci piacerebbe avere spiegazioni circa la coerenza dell’agire ma dubitiamo che esse possano arrivare. Allora, andiamo i fatti. Nella celebrazione del Giorno del Ricordo il sindaco di Santarcangelo Alice Parma, simbolo di quel Pd giovane che dovrebbe rilanciare un partito messo davvero male, pronuncia un bel discorsetto con tanto di fascia tricolore addosso davanti alla platea attenta. Celebra così la giornata, ricorda a fatica le vittime dei partigiani titini e anche tutti gli infoibati massacrati da quel regime comunista. Ne prendono atto tutti, sostenitori ed avversari. Ma cosa succede poche ore dopo? Che il sindaco, assieme all’assessore Rinaldi noto per essere uno dei più estremisti della sinistra al governo a Santarcangelo, scende in piazza tra la folla di Macerata ad inneggiare contro i fascisti razzisti partecipando al corteo nel quale vengono mostrati striscioni indegni e vengono cantati versi allucinanti proprio contro quelle stesse vittime che la Parma aveva ricordato pubblicamente ed in fascia tricolore. E allora come la mettiamo? Può essere accettabile una cosa del genere? La gragnuola di critiche rivolte a lei e al suo assessore sui social non sono sufficienti ad esprimere lo sdegno del popolo. Qui non c’entra la politica, ma la faccia. E non se ne possono mostrare due diverse a poche ore di distanza. Meditate, gente. Meditate.