La quinta tappa del percorso partecipato per l’elaborazione del nuovo Piano urbanistico generale (giovedì 12 ottobre) è approdata al Museo etnografico, uno dei luoghi identitari della città e spazio per eccellenza della cultura santarcangiolese, per parlare proprio di servizi e luoghi della cultura e del turismo.
Ad aprire l’incontro come di consueto, l’assessore alla Pianificazione urbanistica Filippo Sacchetti: “Abbiamo creduto fin dall'inizio che il Pug non potesse essere solo un piano di contenitori, ma che fosse prioritario mettere al centro anche i contenuti. Tra questi, c’è sicuramente la cultura, che a Santarcangelo riveste un ruolo strategico, tanto che anche il turismo è un turismo prettamente culturale”.
La nostra storia recente – ha proseguito l’assessore Filippo Sacchetti – è fatta di interventi che alla rigenerazione e alla riqualificazione dello spazio hanno unito anche un rinnovamento dei contenuti: il Supercinema, terminati i lavori di riqualificazione energetica, riaprirà fra pochi giorni per trasformarsi in un vero e proprio centro culturale, mentre l’ex scuola del Bornaccino diventerà luogo della comunità, soprattutto giovanile, con attività volte a sperimentare creatività e promuovere interessi culturali”.
“Proprio la valorizzazione degli spazi attraverso l’attribuzione di contenuti e scopi nuovi ai luoghi da rigenerare – ha concluso l’assessore Sacchetti – ha guidato la scelta di spostare diversi materiali e oggetti del Met, che deve essere svuotato per consentire i lavori di restauro, in alcuni edifici che si trovano sul sedime del tracciato dell’ex ferrovia Santarcangelo-Urbino all’interno dell’area della Buzzi Unicem. Anche per l’ex cementificio, quindi, partiamo dalla cultura come motore di rigenerazione”.
L’assessore al Turismo Emanuele Zangoli ha successivamente preso la parola per illustrare il sistema turistico di Santarcangelo: “Non possiamo parlare di turismo negli stessi termini della Riviera: in primo luogo perché in termini assoluti di presenze i dati non sono paragonabili, in secondo luogo perché si tratta di due tipi di turismo totalmente differenti. Se quello delle località balneari della provincia è un turismo di massa, quello di Santarcangelo è un turismo legato soprattutto alla cultura, al suo patrimonio storico e archeologico, ai contenitori culturali nonché alle numerose attività che animano la città durante l’intero anno”.
“Il futuro del turismo – ha concluso l’assessore Zangoli – vogliamo immaginarlo ispirato agli obiettivi che si è dato il Met, non il nostro museo etnografico ma il celeberrimo museo di New York, ma che ben si adattano anche alla nostra realtà: eccellenza accademica, ispirazione creativa, autenticità, accessibilità”.
La professoressa Ilaria Margutti ha poi presentato il progetto CasermArcheologica che ha permesso di riattivare uno spazio – un palazzo di epoca rinascimentale di Sansepolcro poi utilizzato come caserma dei carabinieri – chiuso da molti anni. La partecipazione e l’arte sono state le leve principali di un’ambiziosa operazione dai contenuti culturali in grado di riaprire le porte dello storico edificio alla città grazie all’attività di tanti volontari, compresi numerosi studenti e studentesse.
In chiusura l’architetto Alessandro Massarente ha illustrato il progetto elaborato dal raggruppamento Massarente Architettura srl e Abacus srl, per il restauro e il risanamento conservativo al Met: un processo di innovazione che muove le fila a partire dalla convinzione che il museo non sia solo luogo di cultura ma anche di interazione e legame con il territorio.
La sindaca Alice Parma ha poi concluso rimarcando proprio l’importanza che il Met riveste per i cittadini di Santarcangelo: “Per questa ragione era importante una giornata come questa che ci ha permesso di vedere per l’ultima volta il Museo etnografico e la sua collezione permanente così come sono oggi, prima dell’inizio dei lavori di riqualificazione che porteranno a un rinnovamento non solo degli spazi ma anche delle modalità di fruizione del patrimonio del museo”.