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Cronaca 11:45 | 15/02/2024 - Rimini

Il cattolichino Fabio Pasini ospite al Panathlon, ha raccontato martedì sera la sua vita di Ironman in giro per il mondo

Ospite e relatore dell’incontro conviviale del mese di febbraio del Panathlon Rimini, nella serata del 13 febbraio, il dott. Fabio Pasini, conosciuto come l’Ironman di Cattolica. Titolare della palestra “Universum Fight & Fitness” di Cattolica, istruttore di pugilato, preparatore fisico del Coni, istruttore di sport da combattimento e di Crossfit ha presentato ai numerosi soci del Panathlon Rimini presenti alla serata, una relazione sulle proprie esperienze nell’attività della Endurance. Con l’ausilio di fotografie e video ha raccontato l’esperienza di prove atletiche e fisiche, al limite della sopravvivenza, in contesti ambientali di diversa natura: dal caldo oltre i 40° nei deserti africani, al freddo sotto i 35/40°, della Lapponia, Alaska, del Circolo polare. Dalle sterminate steppe innevate, ai deserti di sabbia, alle foreste pluviali. Prestazioni a volte e spesso in solitaria della lunghezza di centinai e centinaia di chilometri solo ed esclusivamente con un kit di sopravvivenza  o di auto sufficienza come da lui definite. Piu che gare si parla di prestazioni: una sfida di resistenza. Ma anche di personali sensazioni: “il veder l’aurora boreale per la prima volta” -dice Pasini- “è stata una sensazione che non ha parole per descriverla. Oppure la tempesta di sabbia del deserto. Scoprire la bellezza della natura delle foreste amazzoniche e sentire i profumi e i suoni è una cosa indimenticabile”. Ogni prova ha una propria storia e necessita di una preparazione fisica e mentale che si allena con volontà e determinazione. D’altronde poter fare 300Km in solitaria in quattro giorni, affrontare le foreste del Perù o del Vietnam, partecipare alla “Marathon des Sables”, 240Km sulla sabbia, la “Rovaniemi” 150Km in un’unica tappa sulla neve della Lapponioa dai -6° ai -30°, i venti giorni per i 900Km sempre in Lapponia in autosufficienza, e tante altre come la sfida dei “5 continenti”, non possono essere affrontati senza una adeguata preparazione. Alla domanda pervenuta da una delle ascoltatrici se avesse mai provato o sentito paura l’Ironman di Cattolica ha risposto “Non c’è tempo per avere paura. Il pericolo in performance di questo genere è sempre dietro l’angolo ed è già insito prima della prestazione. Camminare in situazioni ambientali diverse, neve e ghiaccio, sabbia desertica o percorsi nelle intricate e sconosciute foreste pluviali, incontrare orsi polari e lupi o serpenti non può non destare timore. Ma tutto è superato perché a monte c’è una preparazione mentale e psicologica, fatta in preparazione della performance, che aiuta a superare momenti difficili e non ti fa cadere nel panico.” Insomma una serata di vera avventura quella vissuta dai soci dal Panathlon Club Rimini grazie all’Ironman” di Cattolica.