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Cronaca 15:37 | 14/12/2018 - Rimini

Il falso badante era uno spacciatore

Polizia in un residence di Rivazzurra di Rimini poiché il gestore aveva segnalato di avere rinvenuto, nascosto in un vano del termoventilatore al piano terra, una busta sospetta.  Essa conteneva 43 bustine di piccole dimensioni chiuse a caldo che, dopo averne analizzato il contenuto - cocaina - sono state poste sotto sequestro. Gli investigatori  hanno quindi visionato le registrazioni del circuito di videosorveglianza interno, accertando che a collocare lo stupefacente nel vano era stato il giorno prima un cittadino 19enne di origine albanese, abitante nell’appartamento proprio davanti al termoventilatore. Dalle immagini si vedeva chiaramente l’uomo uscire di casa e riporre qualcosa nel vano in questione, per poi uscire subito dal residence dalla porta principale.  Gli agenti  facevano pertanto irruzione nell’appartamento, dove dormivano il ragazzo in questione ed una persona molto più anziana, un 72enne originario della Puglia ma residente nel Lazio. La perquisizione permetteva di rinvenire, sul comodino, custodite dentro un pacchetto di sigarette quattro ulteriori dosi, identiche a quelle rinvenute all’esterno, nel corridoio; nel cassetto dello stesso comodino veniva invece rinvenuta la somma di euro 520,00 (somma sequestrata, poiché, ritenuta essere il provento della pregressa attività di spaccio). Nel corridoio dell’appartamento, dietro un quadro, veniva infine trovauo un involucro, contenente due pezzi di hashish, custodito dentro un pacchetto di sigarette. Il giovane risultava possedere nr.3 cellulari, due di tipo a tastiera, economici, con nessuna comunicazione in memoria, nessun sms e nessuna chiamata, di quelli tipicamente utilizzati dagli spacciatori per i contatti con gli acquirenti, mentre il terzo era uno smartphone,  protetto da codice e accessibile solo con l’impronta. Relativamente alla presenza dell’anziano, al quale era stato affittato ufficialmente l’appartamento, il gestore riferiva che il ragazzo albanese era stato presentato dallo stesso come “badante”. Il ragazzo veniva così tratto in arresto per detenzione di sostanza stupefacente.