"Si parla tanto di aiuti di Stato, ma la verità è che, maxi-decreto alla mano, tutte le Asd che versano affitti ai privati sono state completamente abbandonate". Il grido di aiuto è di Monica Battistini, presidentessa della Dance Dream di Cesenatico, la prestigiosa scuola di danza e musical che coinvolge circa 150 minori e giovani e le relative famiglie del territorio. In questi giorni la scuola ha inviato un'accorata lettera al sindaco Gozzoli chiedendo di non essere lasciati soli in questa emergenza, ma il primo cittadino ha rinviato ogni ragionamento a "quando avremo un quadro della situazione più chiara". Tutto resta aperto, dunque, anche se Monica Battistini non nasconde la sua amarezza: "Sappiamo che la danza e gli sport cosiddetti minori, in questo paese, non potranno mai avere lo stesso peso del calcio o del ciclismo, ma di fronte a questa tragedia, speravamo almeno di essere tenuti in considerazione".
"Il nostro problema - spiega ancora la presidentessa della Asd - non è tanto quello di individuare nuove possibili date per i nostri saggi di fine anno. Noi abbiamo bisogno di un sostegno reale perché, senza una programmazione futura certa, richiamo persino di non riaprire la scuola di danza. Noi non apparteniamo alle associazioni culturali, come le compagnie teatrali ad esempio, che hanno come unico problema quello di ricollocare in altre date i loro spettacoli. La Dance Dream asd, come tante altre piccole realtà simili, svolge anche un importante servizio sociale ed educativo in orario extra-scolastico per bambini ed adolescenti di Cesenatico. In questi giorni stiamo cercando di tenerli occupati da casa, inviando loro video, chat e tutorial, ma è importante mandare loro anche un credibile messaggio di fiducia perché la vita continua. In questi giorni - prosegue - abbiamo inviato alle famiglie un programma di massima con il nuovo orario di aprile ed il recupero delle ore perse. Ma, nel caso l'emergenza Covid-19 si protraesse, saremo costretti a preparare un secondo piano. Molti genitori hanno pagato sino a giugno la retta. E dunque, nel caso il 3 aprile non si ripartisse, emergerebbero problemi concreti che, da soli, non potremmo mai affrontare. Per questo abbiamo bisogno di un confronto con le istituzioni che, in questa fase, non possono lasciarci soli".
La Asd Dance Dream, dunque, ha nuovamente chiesto al sindaco un incontro per fine marzo: "Abbiamo la necessità di spiegare la nostra situazione e le nostre difficoltà - conclude Monica - la speranza è che il Comune capisca il valore della nostra attività e ci dia una mano concreta per affrontare questi drammatici momenti e garantire a tanti giovani della città risposte serie ed un credibile orizzonte di speranza. Le difficoltà - conclude - vanno affrontate subito ed ognuno di noi deve fare fino in fondo la sua parte. Oltre che muoverci all'interno del nostro Comune, insieme a tutte le altre scuole di danza italiane, abbiamo fatto nascere un coordinamento regionale e da Roma si stanno raccogliendo petizioni".