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Cronaca 15:00 | 11/06/2020 - Rimini

Il progetto della Diocesi per la rinascita dopo la pandemia

La Diocesi di Rimini, in collaborazione con la Caritas diocesana, ha presentato quest’oggi il “Piano per la rinascita” intitolato al Beato Alberto Marvelli.
 Obiettivo: educarci tutti e ciascuno a crescere nella prossimità verso le tante situazioni di disagio e di povertà in forte crescita sul nostro territorio.
 Perché un “Piano” intitolato a Marvelli? Il beato riminese, morto a 28 anni, ha coniugato vita spirituale e impegno sociale e politico, lavoro nelle istituzioni, attività ecclesiale e di volontariato, con competenza professionale e generosità. 
Il logo del “Piano Marvelli” è stato realizzato da Roberto Ballestracci, Studio 15>19.
 Tre le parole d’ordine: accogliere, accompagnare e integrare. 
Quattro le aree d’intervento previste: emergenza, servizio “Famiglie insieme”,
 Fondo per il Lavoro, area animazione, comunicazione e formazione.
In particolare il primo livello, della risposta all’emergenza, vuole attivare sia le Caritas Parrocchiali sia i singoli cittadini sul territorio,  invitando ciascuno ad uscire dall’indifferenza, segnalare persone e/o famiglie in difficoltà e, se possibile, offrire un contributo in termini di volontariato e/o di risorse economiche


La Caritas diocesana, oltre a 300.000 euro stanziate dall’8 per mille, metterà a disposizione tre “referenti”, uno per ogni “distretto”  (Antonella Mancuso per il distretto Rimini sud;  Elisabetta Manuzzi  per l’area dei comuni del Rubicone;  Paola Bonadonna, per il distretto Rimini nord), che affiancheranno, faciliteranno e supporteranno il lavoro quotidiano delle Caritas parrocchiali e interparrocchiali. 
Per convidere la visione, a tutela della trasparenza e a garanzia per tutti coloro che sosterranno il Piano con una propria donazione, è stato costituito un Comitato dei Garanti, presieduto dal Vescovo di Rimini e composto da varie personalità (rappresentanti delle amministrazioni locali di Riccione, Rimini e Savignano, imprenditori, il Prefetto di Rimini, ecc).


Cosa si attende la Diocesi dal “Piano Marvelli”? Quattro frutti, secondo il Vicario generale, don Maurizio Fabbri. Primo: “Dare concretezza alla parola carità, troppo spesso ridotta ad elemosina o sussidio. È invece la prossimità quotidiana, in cui l’Altro ci interessa e per il quale sono disposto a mettermi in gioco.”. Secondo: “Rigenerare le 54 Caritas parrocchiali, che siano di vero stimolo nelle rispettive comunità, un compito educativo e pedagogico”. Terzo: “Il ‘Piano’ sia un’opportunità offerta a tanti giovani, i quali debitamente stimolati rispondono con passione, come testimoniano le tante esperienze positive vissute sul territorio durante il lockdown”. Da ultimo, “insegni a fare rete. Il Piano non può essere una risposta a tutti i bisogni, ma può provocare ed essere positivo stimolo anche per altre realtà, enti, associazioni, istituzioni, amministrazioni”.