Due diversi ordini del giorno approvati in Consiglio comunale, entrambi con al centro il conflitto in corso tra Russia ed Ucraina e le conseguenze che esso comporta: uno della maggioranza, a firma del capogruppo di Progetto Comune Loris Mazzotti (nella foto), l’altro della minoranza presentato da Insieme per Coriano.
“No alla guerra e sostegno al popolo ucraino”è l’oggetto della proposta di maggioranza. Mazzotti in premessa ha ricordato che “la crisi Ucraina rappresenta uno degli eventi più drammatici della storia recente d’Europa e l’invasione del Paese avviene in spregio ai valori fondamentali della nostra Costituzione che ripudia ogni guerra come strumento di offesa alla libertà dei popolo e l’atto unilaterale di aggressione della Russia avviene in spregio al diritto internazionale quale strumento di risoluzione giuridica dei conflitti”.Entrando nel merito il capogruppo di maggioranza ha sottolineato quanto “sia necessario che la Comunità Internazionale sostenga il popolo Ucraino e che anche la politica italiana predisponga una linea che preservi gli interessi nazionali dai riflessi economici peraltro già in atto scongiurando– ed è l’aspetto su cui ha insistito – la catastrofe umanitaria”.
“Le conseguenze sono già disastrose– ha ricordato Mazzotti – migliaia di vittime e un esodo iniziato. La solidarietà non deve rimanere una parola ma deve dimostrarsi con atti concreti. Sono 100 i cittadini corianesi nati in Ucraina – ha dettagliato nel suo intervento – 13 i nati in Ucraina e cittadini italiani, 761 i residenti con cittadinanza comunitaria ed extracomunitaria. Pertanto la nostra proposta al Consiglio è stata quella di condannare l’aggressione militare all’Ucraina, di sostenere la richiesta di Ue e Stati membri di coordinare un intervento umanitario per l’accoglienza di profughi ucraini, specie bambini e donne, di garantire subito lo stato di rifugiati agli ucraini che ne facciano richiesta e di impegnare gli organi diplomatici e di governo italiani affinché possano continuare a lavorare in modo che sia consentito a chi lascia l’Ucraina di trovare rifugio ed ospitalità altrove”.
Pur condivisibile nei principi, soprattutto per l’attivazione di una soluzione ad una guerra che deve essere da tutti rifiutata e contrastata, rispetto all’ordine del giorno della minoranza si debbono fare alcuni distinguo sul tema dei minori: esiste una disciplina specifica prevista dalle norme che riguardano l’accoglienza e il collocamento. A quella non si può derogare, si tratta infatti sia di norme nazionali sia di disposizioni di livello regionale. Nel momento in cui arrivano i minori con le loro famiglie vanno seguite le procedure d’accoglienza stabilite dalle norme. L'attuazione delle disposizioni sullo stato di emergenza previsto dal Governo, con particolare riguardo all'accoglienza dei profughi ucraini, è di competenza delle Prefetture in stretta collaborazione con la Protezione Civile regionale. Anche l'inserimento dei minori a scuola è stato definito dal ministero mentre tutte le attività collaterali, a cominciare da quelle ricreative, saranno di competenza dei Comuni e sono in via di organizzazione in accordo con le associazioni del territorio. Quindi per quanto riguarda la parte dell’accoglienza quanto sostenuto nell’odg della minoranza è già da tempo disciplinato dalle disposizioni a livello nazionale a seguito della dichiarazione di stato d’emergenza da parte del governo.