È stata inaugurata questa mattina la mostra “Donne al voto in Italia e a San Marino”, ospitata nella sede della Provincia di Rimini (piano terra). La mostra ripercorre attraverso una serie di pannelli, con fotografie e testi esplicativi, la storia del voto alle donne in Italia e a San Marino. Organizzata dalla consigliera di parità della Provincia di Rimini, Adriana Ventura, insieme all’Amministrazione provinciale, agli Istituti culturali della Segreteria di Stato per l’Istruzione e la cultura della Repubblica di San Marino e all’Università degli studi di San Marino, in collaborazione con la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale e il Dipartimento di Scienze politiche e internazionali dell’Università di Siena, la mostra, a ingesso gratuito, sarà aperta al pubblico fino al 28 giugno, con orario continuato dalle ore 9 alle ore 16, dal lunedì al venerdì.
All’inaugurazione sono intervenute la vicepresidente della Provincia di Rimini Daniela De Leonardis, il segretario di stato per l'Istruzione e la Cultura di San Marino Andrea Belluzzi, la consigliera di parità della Provincia di Rimini Adriana Ventura, il direttore degli Istituti Culturali di San Marino Paolo Rondelli e Valentina Rossi del Centro Sammarinese di Studi Storici.
La consigliera di parità della Provincia Adriana Ventura sottolinea che “per una strana combinazione questa mostra si inserisce in un arco temporale in cui cadono due celebrazioni, la festa della mamma e la festa della Repubblica, fatale dunque che il ricordo vada alle Madri Costituenti, con la loro esperienza pionieristica che ha cambiato in meglio il volto dell’Italia, a partire dalla stesura della Costituzione. Per questo, in occasione della Festa della Repubblica del prossimo 2 giugno e a più di 70 anni dal primo voto a suffragio universale, l’Ufficio della Consigliera di Parità in collaborazione la Provincia di Rimini e con Istituti Culturali di San Marino, intende con questa iniziativa dare risalto all’impegno di tutte le donne che, in ogni parte d’Italia, hanno manifestato a favore della Repubblica. Grazie a questo impegno sono seguite leggi importantissime, come l’abolizione della prostituzione, la costruzione degli asili nido, la definizione del sistema sanitario nazionale, leggi di riforma del diritto di famiglia, di parità nel lavoro pagato, le prime norme di contrasto alla violenza contro donne e i minori. L’esempio delle Madri Costituenti ha saputo motivare molte donne nello scegliere di partecipare attivamente alla vita pubblica e, ancora oggi, ci parla di un modo di fare politica alto, concreto e pulito, nelle Istituzioni e vicino alle persone. Dare valore e mettere in evidenza il lavoro delle donne che contribuirono alla stesura della Costituzione è il riconoscimento per l’impegno profuso a favore delle donne, ma anche per la crescita sociale, economica, culturale e politica del Paese.”