Numerose le socie soroptimiste riminesi e appartenenti anche ad altri club d’Italia che ieri sera hanno partecipato all’incontro, sulla piattaforma ZOOM, con il Colonnello Mario La Mura, Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri e con il Maresciallo Capo Maria Chiara Marulla, Comandante della stazione Carabinieri di Rimini-Miramare.
Il Colonnello ha posto l’accento sull’importanza della rete nazionale di monitoraggio della violenza di genere istituita nel 2014 e dell’addestramento specifico di chi si occupa dei reati di violenza tanto che in tutti i comandi provinciali dei Carabinieri in Italia è presente almeno una figura dedicata, appositamente formata in una scuola dell’Arma a Velletri. A Rimini esplicano questa attività due sottufficiali dell’Arma. La prossima realizzazione di “ Una stanza tutta per sé “ che il Club Soroptimist di Rimini provvederà ad allestire presso il Comando Provinciale della città, dopo quelle già approntate presso le stazioni dei Carabinieri di Cattolica e Novafeltria , sarà molto utile ad affrontare questa importante problematica e sarà messa a disposizione anche del Tribunale e di altre forze dell’Ordine. Le stanze, ambienti protetti che permettono alle donne vittime di violenza di essere accolte in modo intimo e familiare, spesso da un carabiniere donna senza divisa, sono ormai 170 in tutto il territorio nazionale e sono utili anche per l’audizione di minori che abbiano subito abusi o abbiano assistito a violenze all’interno della famiglia . L’Arma dei Carabinieri segue una parte importantissima dei casi di violenza ( il 75% delle denunce) essendo presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale.
Il Maresciallo Maria Chiara Marulla ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra l’Autorità giudiziaria e le Forze dell’Ordine e tra Soroptimist e Carabinieri. Ha posto l’accento sul reato di “Maltrattamenti familiari” particolarmente frequenti, e sulla importanza del PRIMO INTERVENTO, che deve attuarsi prima ancora di una eventuale denuncia, per poter cogliere tutti gli elementi e i fattori di rischio( possesso di armi, problemi di alcoolismo e droghe, problemi di lavoro, presenza di minori o di persone fragili ecc) che permettono di adeguare l’intervento operativo alla miglior tutela della vittima e degli stessi appartenenti alle forze di polizia. In quest’ottica, l’adozione del sistema SCUDO interforze, dopo l’entrata in vigore del Codice Rosso nel 2019, consente di avere a disposizione tutte le informazioni utili sui precedenti interventi effettuati presso il medesimo indirizzo e di calibrare così nel modo migliore l’intervento operativo.
Al termine delle relazioni, numerose socie si sono rallegrate con il Colonnello Mario La Mura e il Maresciallo Maria Chiara Marulla per la ricchezza delle informazioni e la chiarezza espositiva e hanno posto interessanti domande le cui risposte hanno consentito di approfondire ulteriormente le conoscenze sul tema proposto