Si riaccendono i riflettori sui rifiuti della ex cartiera lungo la sponda del fiume Marecchia: questa mattina (giovedì 4 luglio), infatti, il sindaco Filippo Sacchetti e la vicesindaca con delega all’Ambiente, Michela Mussoni, hanno accompagnato sul posto una delegazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari.
Il sindaco Sacchetti ha brevemente illustrato al deputato Jacopo Morrone e al senatore Pietro Lorefice – rispettivamente presidente e membro della Commissione – la storia della ex cartiera, mentre i rappresentanti di Arpae hanno presentato i risultati delle indagini eseguite nel corso del tempo per verificare la composizione e la consistenza dei rifiuti.
Nel dettaglio, si tratta di circa 30mila tonnellate di rifiuti inerti abbandonate in prossimità del fiume, costituiti in gran parte da plastica e alluminio ricavati dal procedimento di estrazione della carta dal tetrapak. I materiali di scarto derivanti dai processi di produzione della ex cartiera Valle Marecchia, sono stati accumulati tra gli anni ’70 e ’90 in una superfice di circa 2,5 ettari di area demaniale e abbandonati dopo il fallimento della ditta.
L’obiettivo del sopralluogo da parte della Commissione parlamentare, è quello di valutare possibili azioni di bonifica nell’ambito di una ricognizione nazionale di casi simili a quello presente nel territorio Santarcangiolese.
“Se da un lato accolgo con favore la rinnovata attenzione delle istituzioni statali nei confronti della questione della ex cartiera – dichiara il sindaco Filippo Sacchetti – dall’altra ritengo importante iniziare il mio mandato amministrativo prendendo in mano problemi di lungo corso che meritano una risoluzione definitiva”.
“Quella dell’area della ex cartiera non solo è un importante questione legata alla sicurezza ambientale e alla lotta all’inquinamento, ma riguarda anche un asse strategico della rete di mobilità sostenibile della nostra città – conclude il sindaco Sacchetti – poiché insiste su un tracciato ciclopedonale altamente frequentato da residenti e turisti, che collega l’alta valle con la riviera seguendo proprio il percorso del Marecchia”.