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Cronaca 20:52 | 14/04/2020 - Rimini

La maglia Azzurra : una fotografia del momento

I tempi cambiano e con esse anche il modo di salutarsi . A metà dell'Ottocento era molto in voga Cari compatrioti, negli anni 20 e per oltre 20anni, un braccio teso a mano aperta andava assai di moda, dopo la guerra un Cari amici vicini e lontani era molto radiofonico, negli anni '90 ed a seguire Amici sportivi era già un must in radio oltre che in televisione. Si, il salutarsi esprime il nodo di essere delle persone e il loro adattarsi al consesso civile del tempo in cui vivono. Oggi ci salutiamo con un cenno del capo e con un urto del gomito (si badi bene non di vomito) senza quasi esprimere parola per paura del contagio. Non so se dovremmo rassegnarci a questa sorta di scontrosità rarefatta ma, per ora, è così . Dovremo stare più attenti, meno ciarlieri, meno gesticolanti insomma meno italiani o meglio come lo stereotipo d'oltralpe ci identifica. Gli italiani che sono persone capaci, caparbie e furbissime (il genio appartiene a pochi) si sono inventativi di tutto per sopperire a questo immane distacco sociale. Dai tricolore alle finestre, ai selfie sui balconi, alle belle immagini con tanto di droni sui nostri borghi e sulle nostre città svuotate e comunque meravigliose. Ora però gli italiani hanno il dovere di cambiare passo, meno tricolore alle finestre, meno selfie e piu impegno verso il Paese, con atti concreti e meno sventolanti . Ognuno di noi faccia la propria parte senza magari chiedere allo Stato sussidi non necessari, aiuti immeritati e sopratutto pagando le tasse se si è nella condizione di farlo, senza attendere rinvii o magari convenienze bizantine. Lo Stato siamo noi e mai come in questo momento vengono alla mente  le parole di J.F. KENNEDY di oltre 60 anni fa nel discorso dell'insediamento - non chiedete cosa il vostro Paese può fare per voi, ma cosa potete fare voi per il vostro Paese. E' l'ora di cambiare il nostro modo di pensare e di vivere, di smetterla definitivamente con le vecchie e cattive abitudini quali quelle di aggirare il prossimo, frodare lo Stato e fottersene degli altri. Annibale Frossi,grande giornalista sportivo degli anni 30, ricordava agli atleti azzurri dove erano nati i loro cari e tutti quelle persone care del loro Paese perché loro, con quella maglia li rappresentavano tutti. La maglia azzurra è il simbolo dell'onore d'Italia e tutti noi abbiamo sognato almeno una volta di poterla indossare. Ebbene quel giorno è arrivato, siamo chiamati tutti a vestirla, seppur idealmente, per l'onore del nostro Paese e principalmente per NOI STESSI .  ALEM