Erano davvero tanti. Ben oltre 70 ragazzi convocati attraverso i social a partecipare a Rimini alle riprese di un video del rapper Zefe. Il gruppo però sabato sera ha un tantino esagerato. Si sono ritrovati in viale Principe Amedeo, urlanti, ballando e digitando musica. Come spesso accade in questi casi sono andati oltre. Hanno invaso quel briciolo di carreggiata stradale libera ancora presente sulla Marina. Poi non contenti hanno iniziato a fermare auto, moto e passanti. Comunque su questi “ultras” della musica, vigilava la polizia ferroviaria, dall’approdo in stazione. Così quattro volanti della Questura sono corse sul posto e immediatamente hanno sciolto questo improvvisato clan musicale, rifacendo scorrere il traffico e smaltendo in maniera regolare i ragazzi e ragazze Per fortuna nulla di grave sotto il profilo dell'ordine pubblico. Anche se la Questura sta visionando i video per una valutazione più attenta. “Il fenomeno non è certamente passato inosservato - ha detto il questore di Rimini, Rosanna Lavezzaro - Stiamo studiando i filmati e qualora si dovessero ravvisarei comportamenti sanzionabili si procederà di conseguenza". Al momento però dalla Questura assicurano che il dispositivo per l'ordine e la sicurezza pubblica rafforzato nei fine settimana, con la collaborazione dell'Esercito in zona stazione, ha fatto sì che i giovani siano stati tenuti controllati a vista e che le riprese, quantomeno insolite della clip, non producessero conseguenze. Il rapper Zefe, di origini marocchine, residente a Novara, 19 anni, con il collega Baby Gang, quest'ultimo destinatario di un provvedimento Daspo di tre anni emesso dal questore di Rimini la scorsa estate, condivide anche una denuncia per aver brandito in un video un machete in modo minaccioso contro gli agenti di polizia. Molto seguito a livello social, Zefe riesce come ha dimostrato in questo fine settimana, a muovere le masse attraverso inviti mirati ai supporters nazionali ed europei.
Cronaca
12:54 - Romagna