Non stiamo parlando di “angeli”. Nemmeno di eterni bambini. Sono semplicemente uomini e donne che, come tutti, hanno gli stessi desideri, pulsioni, sogni e tanta voglia di amare. Eppure, quella vita affettiva e sessuale così necessaria e “normale” per ciascuno di noi, per loro risulta spesso un diritto negato. La persona disabile deve combattere, non con gli handicap del corpo, ma con quel “gap” culturale incapace di riconoscere fisicità diverse. Incapace di accettare le molteplici vie che ad esse possono portare. In sintesi, quando si parla di eros, tutto è lecito se, rientra in un codice binario codificato e riconducibile ad un’estetica di riferimento. Ovvero, la fisicità senza difetti, o meglio, senza “imperfezioni”.
Ma, in barba a tutto, anche i disabili lo fanno. O meglio, vorrebbero farlo. Purtroppo le difficoltà da affrontare sono tante, spesso rese insormontabili da luoghi comuni, timori, ansie, delusioni, pregiudizi. Difficoltà così forti da trasformare un problema già arduo di per sé, in un vero e proprio tabù.
A rompere il muro e tentare di sollevare il velo di tante censure, ci prova ora Giuseppe Falconi, riminese, con la prima “tappa” di una mostra fotografica itinerante ispirata al suo libro “Yes We Can”. “Beppe” è un ragazzo poco più che cinquantenne, affetto da mielite. Da oltre trent’anni è in sedia a rotelle. Una meravigliosa “aquila” che per troppo tempo si è creduto un “pollo”. Giuseppe si racconta, attraverso esperienze, emozioni, paure. La sua condizione di “diversamente abile”, lo ha per anni portato a pensare che la vita fosse una questione di fisicità. Condizione che gli ha precluso ogni esperienza. Poi, quando la sua mente e il suo cuore hanno preso il sopravvento, quell'aquila che si credeva un pollo ha spiccato il volo, vibrando in un cielo terso e libero da paure, veti morali e pregiudizi.
Il libro sarà disponibile in tutte le librerie dal mese di marzo. Edito da Paesi Edizioni, la presentazione ufficiale, a Roma, il 24 Marzo. Seguirà poi un tour itinerante in tutta Europa, e, la capitale boema, il 17 febbraio, ospiterà un’anteprima del progetto attraverso una mostra fotografica con le opere di Milena Masini; fotografa di fama internazionale, già autrice del libro “Il respiro degli occhi” e “New York Real Life”, vincitrice di concorsi fotografici internazionali, oltre ad aver realizzato mostre personali a Praga, Mosca, Berlino e Gerusalemme.
Per Beppe, la sfida è vincere il falso pudore che appartiene a una fisicità diversa. Raccontare che un’altra “bellezza” esiste. Concludiamo con una splendida citazione di Max Ulivieri: “I nostri corpi sono un po’ come i quadri di Picasso, non piacciono a tutti, per capirli bisogna avere occhi particolari. Ma se li hai, poi li ami moltissimo, te ne innamori anche più di un quadro classico”.
Simone De Pietri
Cultura
18:29 | 06/01/2018 - Rimini