Viaggiava ai 140km orari sulla via Emilia al doppio della velocità consentita che in quel punto è di 70km/h, l’automobilista riminese immortalato lo scorso 5 ottobre dalla strumentazione elettronica (tele laser) a disposizione della polizia locale per il controllo delle velocità sulle strade della città. La violazione è avvenuta all’altezza di San Martino in Riparotta. Pochi metri più avanti al punto di rilevazione sono presenti alcuni nuclei abitati in prossimità della strada, un benzinaio, un ristorante.
Quindici giorni dopo, il 20 ottobre, un altro automobilista, stessa via Emilia sempre in corrispondenza della zona di San Martino in Riparotta, tocca i 146 km/h. Ad agosto fu registrato il passaggio di un auto ai 150km/h, in un tratto della Suoperstrada di San Marino dove vige il limite di 70 km all’ora.
Quella registrata dal tele laser è una delle violazioni più gravi previste dall’articolo 142 del codice della strada che al comma “9-bis” punisce “chiunque supera di oltre 60 km/h i limiti massimi di velocità”. In questo caso la violazione comporta una sanzione amministrativa col pagamento di una somma che va da 845 a 3.382 euro, la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da sei a dodici mesi, oltre alla decurtazione di 10 punti.
“Siamo davanti ad episodi gravi, certe velocità sono inaccettabili e pericolose per l’incolumità di chi viaggia e si sposta sulle nostre strade – dichiara l’assessore alla sicurezza Juri Magrini – Episodi di velocità folli che sono casi estremi di un fenomeno comunque ancora troppo diffuso, testimonianze di una tendenza che non accenna a diminuire. Basti pensare che stando alle statistiche aggiornate a fine luglio 2024, quasi il 40% degli incidenti rilevato dalla polizia locale è connesso all’alta velocità. Per questo motivo, oltre a investire sull’educazione stradale e sui rischi connessi ai comportamenti scorretti alla guida, è necessario proseguire sulla strada dei controlli anche attraverso le apparecchiature elettroniche, che possono non solo aiutarci a perseguire coloro che spingono con disinvoltura sull’acceleratore, incuranti dei pericoli che creano, ma soprattutto disincentivare certi comportamenti e dunque prevenire rischi, creando le condizioni per strade più sicure per tutti gli utenti”.