In questi giorni basta consultare qualsiasi organo d’informazione per farsi un’idea sull’entità del fenomeno della ludopatia, un disturbo che spesso rimane celato, ma che, a differenza di quello che forse si immagina, colpisce una larga fetta della popolazione, tra cui i giovani e giovanissimi. Una piaga nazionale, su cui il Distretto di Rimini, già da tempo, ha deciso di intervenire per arginare una sua potenziale diffusione e per scongiurarlo dal principio.
Proprio per questo, ad esempio, è stato messo a punto il ‘Piano Locale di Contrato al Gioco d’azzardo patologico’ approvato dal Comitato di Distretto di Rimini, un progetto dal valore complessivo di circa 110 mila euro, di cui 65 mila per l’attività psicoterapeutica gestita dall’azienda USL della Romagna e i rimanenti 44,5 mila destinati alla co-progettazione delle attività con il terzo settore. Un programma che si traduce in una serie di azioni che vanno dalle attività di sensibilizzazione nelle scuole del territorio alla realizzazione di laboratori, passando per percorsi di formazione specialistica per gli operatori del settore e di potenziamento della rete integrata per aumentare l’efficacia della diagnosi e del supporto.
Del piano fa parte anche la casa ‘A Good Game Space’, una casa in via Bramante 10 messa disposizione in comodato d’uso gratuito dal Comune di Rimini per fronteggiare e arginare le ludopatie.
Lo spazio ospita la mattina gli studenti degli istituti scolastici del Distretto di Rimini, proponendo attività di prevenzione e “gioco consapevole”, offrendo confronti informativi circa il mondo delle sostanze e dei comportamenti di dipendenza, mentre nel pomeriggio, su appuntamento, accoglie gli adolescenti e i loro familiari a rischio di incorrere in stati di uso, abuso o dipendenza da sostanze.
Da gennaio, inoltre, è attivo uno sportello legale territoriale per giocatori e i loro familiari che offre consulenze di carattere legale e di carattere psicologico.
L'obiettivo generale del Piano è quello di sensibilizzare le persone, di tutte le età, sui rischi connessi al gioco d’azzardo, con un focus particolare anche sulle nuove ‘insidie’ che si nascondono tra le reti dell’universo on-line (il gioco on-line, in Italia, nel 2022 è cresciuto del 137% rispetto al 2021).
“Quello della ludopatia è tuttavia un fenomeno che tocca da vicino più famiglie di quelle che si pensano, perché spesso rimane nascosto, sommerso - è il commento di Kristian Gianfreda, Assessore alla Protezione sociale del Comune di Rimini -. Una particolare attenzione deve essere posta soprattutto verso la fascia dei giovani che, per la loro maggiore confidenza con il digitale, rischiano di farsi abbagliare più facilmente dai giochi d’azzardo online, trasformando quello che è concepito come un semplice passatempo in una vera e propria dipendenza. Anche le recenti cronache italiane ci parlano di questo problema, anche laddove apparentemente inimmaginabile. Come Distretto siamo molto focalizzati su questa tema, propria per evitare e prevenire una sua escalation, che si è registrata soprattutto dopo il Covid. Lo facciamo attraverso un lavoro di squadra che mira a informare, prevenire, far conoscere i rischi e allo stesso tempo a intervenire con un supporto ad hoc quando necessario”.
Si ricorda inoltre che venerdì 27 ottobre, alle ore 15.30, all'Astoria di via Euterpe, nell’ambito del progetto distrettuale ‘Quando il gioco non è un gioco’, si terrà il laboratorio artistico ‘Se mi piace lo tengo’ di Elena Iodice, organizzato da Alcantara Teatro nell'ottica di sensibilizzare e aumentare la consapevolezza sul gioco d'azzardo attraverso l'arte e il recupero di oggetti significativi.
Dati
COMUNE DI RIMINI Stando agli ultimi dati disponibili, le giocate pro-capite riferite a tutti i giochi gestiti dallo Stato e alle slot - solo per il Comune di Rimini - corrispondevano a 1798 euro. Un dato che aveva fatto registrare Rimini al 557 posto, su 7954 comuni italiani nella classifica generale per giocate pro- capite. Considerando le città delle stesse dimensioni - sempre nella stessa classifica - Rimini risulta al posto numero 27 su 130 comuni (fra i 50mila e i 200mila residenti).
REGIONE EMILIA-ROMAGNA Da un’elaborazione della Regione, in Emilia-Romagna nel 2021 sono state complessivamente oltre 31 mila le persone assistite dai servizi per le dipendenze patologiche (SerDP) delle Aziende Usl (esattamente 31.207), 1.139 delle quali per problemi collegati al gioco d’azzardo: il 3,7% del totale degli assistiti. Più della metà di questi (602, pari al 52,8%) sono giocatori patologici, che si sono rivolti ai servizi per la prima volta. La maggioranza degli assistiti è di genere maschile (80%) e di cittadinanza italiana (91%). La fascia di età più rappresentata, indipendentemente dal genere, è quella compresa tra 41 e 60 anni, seguita dagli ultrasessantacinquenni, che costituiscono il 16,4% delle persone in carico ai servizi. Il 56,4% predilige giocare ai videogiochi nei bar/tabacchi o sale gioco, il 18,7% gioca al lotto, superenalotto, lotterie e gratta e vinci; alle scommesse sportive o ippiche si dedica il 10,8% dei giocatori e il 15,4% gioca attraverso le piattaforme on line; parte dei giocatori sono però dedite a più tipologie di gioco contemporaneamente.
ITALIA Nel 2022 abbiamo si è registrato un aumento consistente del gioco d’azzardo in tutta Italia, raggiungendo una raccolta totale di 131 miliardi di euro, che corrisponde ad una media di 2000 euro giocati a testa. Se il gioco fisico è aumentato del 22% rispetto al 2021, il dato ancora più preoccupante è sul gioco on line che nel 2022 è incrementato del 137% rispetto al 2021.