Si è concluso oggi un percorso di formazione sul coding che ha coinvolto 15 ragazze dal primo al quarto anno dei licei Dante Alighieri e George Lemaître di Rimini.
Il corso di programmazione promosso da Vodafone è stato pensato per essere accessibile a tutte le ragazze tra 14 e 18 anni, a prescindere dalle loro competenze e vuole fornire la conoscenza base dei linguaggi informatici e di programmazione come HTML, CSS, GitHub e JAVA, permettendo alle partecipanti di realizzare un sito web responsive.
La programmazione e le competenze digitali sono sempre più richieste in tutti i settori e oggi sempre più aziende fanno affidamento su codici informatici. La metà di tutte le offerte di lavoro nel campo della programmazione sono di aziende che non operano nel settore della tecnologia ma nel settore finanziario, sanitario e manifatturiero; in tutti gli ambiti lavorativi, anche quelli che si pensavano più “tradizionali”.
È importante parlare ai giovani studenti delle nuove professioni e far conoscere loro quali opportunità la programmazione può offrire. Oggi si cercano profili che erano inimmaginabili solo alcuni anni fa, dal data scientist all’esperto di user experience. E tra qualche anno avremo altrettanti ruoli che ancora oggi non conosciamo appieno.
I dati dell’OCSE del 2017 (rapporto OCSE “Education at Glance 2017/Uno sguardo sull’educazione) fotografano un calo generale degli iscritti alle università e con un deficit generale circa la presenza di donne nelle discipline STEM. In Italia solo il 12,6% delle studentesse si iscrive a facoltà scientifiche o tecnologiche.
Il programma nasce proprio dalla necessità di diminuire il gender gap permettendo alle ragazze di ampliare le proprie competenze attraverso la tecnologia.
“Le ragazze coinvolte” - dichiara il prof. Paolo Valentini, Direttore Scolastico e Coordinatore Didattico dei due licei di Fondazione Karis – “oltre alle materie tradizionali hanno avuto modo di apprendere tra i banchi di scuola il coding, guidate da 2 esperte di Vodafone Italia. Abbiamo colto questa opportunità perché rientra nel nostro ruolo di educatori preparare i ragazzi ad affrontare le sfide del futuro e permettere loro di avere la giusta consapevolezza delle proprie attitudini e competenze per costruire un futuro di opportunità”.