Una mostra personale e antologica dedicata ai 25 anni di ricerca dell’artista, designer e fotografo di Pesaro Marco Morosini, formata da oltre 50 opere appartenenti al ciclo pittorico e scultoreo uominiuomini e da una selezione di opere del ciclo Stones esposte nella sede della Galleria Santa Croce di Cattolica e in dialogo con i beni e i reperti archeologici e della storia marinara della città di Cattolica al Museo della Regina.
Un progetto in occasione e a celebrazione del MystFest, 50° Gran Giallo città di Cattolica.
In occasione del MystFest, 50° Gran Giallo città di Cattolica, gli spazi pubblici del Museo della Regina e della Galleria Santa Croce a Cattolica ospitano, dal 26 giugno al primo ottobre 2023, la grande mostra personale dedicata a Marco Morosini, uno degli artisti più interessanti della generazione contemporanea, in un progetto a cura di Ilaria Bignotti e Vera Canevazzi.
Oltre 50 opere appartenenti al ciclo più noto della sua indagine, uominiuomini, la maggior parte delle quali inedite e mai esposte sinora, accoglieranno il pubblico nelle tre sedi museali, raccontando la poetica che Morosini affida ai suoi iconici uomini stilizzati ritratti di profilo, mentre camminano in una direzione, con la mano in tasca e che si stagliano in ambienti minimali, o dialogano con oggetti e forme: “un affresco di un’umanità intesa e raffigurata nel suo essere, inevitabilmente, al centro del mistero della vita, dei suoi ingranaggi e intrighi affascinanti come un giallo ancora da scrivere, e che mai troverà soluzione”. Così scrive Ilaria Bignotti nel saggio pubblicato sul catalogo edito per l’occasione dalla Galleria Zamagni Arte di Rimini che rappresenta l’artista e sostiene l’iniziativa.
La mostra, che festeggia i 25 anni di ricerca artistica di Morosini, noto anche come designer e fotografo a livello nazionale, è così una occasione affascinante per osservare gli ultimi approdi ai quali è giunta la sua produzione che da qualche tempo utilizza la tecnica degli stickers applicati su tele preparate e dipinte con svariati materiali.
La mostra si sviluppa nei due ambienti museali, alla Galleria Santa Croce che racchiuderà una carrellata di opere a parete e una installazione luminosa, e negli ambienti del Museo della Regina: qui, l’artista ha provato a mettere in dialogo le sculture del ciclo uominiuomini e della serie Stones con i reperti e i beni museali, provocando interessanti contaminazioni che valorizzano tanto l’antico, quanto la contemporaneità.
Un dialogo che l’artista intesse non solo con la storia, ma anche con noi, come precisa nel saggio in catalogo la curatrice: “pur nel rigore della composizione, nella riduzione cromatica delle immagini, nella elaborazione esatta e perfetta con le quali Morosini costruisce le sue opere, è sempre presente un approccio fenomenologico, un tentativo di interpretare l’accadimento dell’uomo nel suo singolo e unico esistere. Un accadimento che sentiamo appartenerci e diversamente leggiamo come nostro. Per questo, il colore, le poche forme geometriche solide e piane, i campi e le campiture delle opere di Morosini, le sue silhouettes di uominiuomini, contestano ogni idea aprioristicamente data, ogni rigorosa direzione, e continuano, vivi, a brulicare come accadimenti possibili davanti ai nostri occhi: colmi di quel mistero che è la vita, e che l’opera, quando lo sa cogliere, ne diventa medium trascendentale”.
Il ritratto di Marco Morosini è di Oliviero Toscani