Era l’unica sopravvissuta e da ieri pomeriggio stava lottando contro la morte in un lettino dell’ospedale di Treviso dove era arrivata in prognosi riservata e con il codice di massima gravità. Romina Bannini (nella foto), educatrice e socia fondatrice della cooperativa Cuore21, dopo ore di agonia, è stata dichiarata clinicamente morta dai sanitari che l'hanno seguita da quando è entrata nel nosocomio veneto. Aveva 36 anni. Nata a Rimini, si era laureata all’Alma Mater Studiorium presso la facoltà “Educatore Sociale e Culturale” di Rimini. Attivissima, coordinava l’area educativa e collaborava alla progettazione e alla realizzazione di attività inerenti gli inserimenti lavorativi di persone con disabilità intellettiva e alle diverse attività educative.
Lei era nel furgone bianco, insieme alle altre 6 vittime, che ieri pomeriggio si è schiantato contro un autoarticolato Li ricordiamo ancora: Massimo Pironi, 63 anni, ex sindaco di Riccione; Valentina Ubaldi (22), Rossella De Luca (37) e il fidanzato Alfredo Barbieri (52), Francesca Conti (25), Maria Aluigi (34), tutti utenti della struttura per disabili.
Una valanga di attestati di cordoglio sta inondando le redazioni dei giornali da ieri pomeriggio, l’amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino annullando le manifestazioni in programma in questo fine settimana per il centenario e ci si interroga sul come possa essere successa una tragedia di queste dimensioni in attesa che sia più chiara la dinamica dell’incidente. Le informazioni che arrivano dal Veneto sono quelle purtroppo già note: il furgone con i 7 a bordo, guidato da Pironi, ha tamponato violentemente un autoarticolato che procedeva lentamente lungo la A4 ed è finito con l’anteriore schiacciato e compresso sotto il mezzo pesante con le conseguenze drammatiche che conosciamo. Ora si attende il via libera della Procura della Repubblica veneta affinché i corpi possano essere riconsegnati ai familiari per la celebrazione delle esequie, ma ci vorrà ancora tempo.